Ventiquattro alloggi di edilizia popolare, pronti per essere consegnati agli aventi diritto dal 2017, immobili addirittura già assegnati secondo una graduatoria definitiva. Peccato che nessuno, in quelle case di via Soldato Michele Errico, possa ancora metterci piede, a parte i vandali che li hanno già visitati, con danni evidenti. Succede a Grumo Appula, dove i futuri inquilini sono costretti a fare la ronda, perché l’unico guardiano presente, da solo, non ce la fa.

Sembra impossibile, eppure in via Martiri di Nassiriya, dove il cantiere è partito dopo, i sei alloggi realizzati sono già abitati, roba da mandare chiunque fuori di testa, figurarsi chi, nel frattempo, si è sobbarcato anche tre traslochi, pur sapendo di avere già un tetto sulla testa, sulla carta però.

Sì, perché qui proprio la carta è il problema, nel senso economico-legale del termine. “La azienda costruttrice – spiega l’ex sindaco di Grumo, Michele D’Atri, che ha seguito tutto l’iter della vicenda essendo lui a capo dell’amministrazione quando è iniziata questa storia – ha avuto problemi di liquidità, e ha dovuto fermare il cantiere quando ormai mancavano solo le caldaie e le utenze”.

“Con i legali abbiamo tentato una transazione bonaria – aggiunge – ma la cosa si è fermata e sono andati persi due anni. Le case sono praticamente pronte, vanno solo installate le caldaie, che possono essere acquistate sotto-soglia, e le utenze, che per altro sono già finanziate”.

Per i 24 alloggi l’amministrazione D’Atri chiese e ottenne un finanziamento di circa 2 milioni di euro legato ai contratti di quartiere, mentre per gli altri 6un finanziamento di circa un milione di euro per la riqualificazione delle periferie della Regione Puglia. Soldi importanti, non certo spiccioli.

In tutto questo, le famiglie sono ancora per strada, appoggiate da figli e parenti, con problemi anche seri dovuti all’accessibilità, come nel caso di un disabile che ogni giorno dove scavalcare un gradino di 30 centimetri. In casa nuova questi problemi non ci saranno, sempre se prima non tornano i vandali a far danni.