La via in cui l'uomo è svenuto.

Grande tensione ieri nel centro di Bitritto, in via Falcone. Un uomo, dopo aver accusato un malore, si è accasciato al suolo in mezzo alla strada perdendo conoscenza. In suo aiuto sono accorsi alcuni passanti.

“Ho immediatamente chiamato il 118 – racconta un bitrittese -, ci sono volute almeno 10 minuti prima che mi rispondesse qualcuno, col telefono che squillava a vuoto. Quando finalmente sono riuscito a parlare con la centrale, l’operatore mi ha detto che non c’erano mezzi liberi a disposizione e che quindi avrebbero messo in coda l’intervento. Non potevamo crederci”.

“Mi sono rivolto alla Polizia e ai Carabinieri – continua – cercavo aiuto per l’uomo che non riusciva a riprendere conoscenza, è rimasto sdraiato al sole per almeno mezz’ora”.

“Anche il centralino del 112 non ha risposto per decine di minuti – aggiunge il cittadino -. Ho chiamato il comandante dei Carabinieri di Bitritto, grazie alla sua disponibilità è stato possibile sollecitare l’intervento del 118. Lo so che gli operatori sono superimpegnati e li ringrazio per il lavoro massacrante che svolgono, tutti i giorni, ma qualcuno si deve operare per far sì che questo non accada”.

“Avessi avuto le nozioni di base, avrei fatto qualcosa, senza bisogno di nessuno. L’unica cosa che ho potuto fare, è stato di metterlo all’ombra. Un giorno – conclude – potrebbe capitare ad ognuno di noi e qualcuno magari rimanerci secco, aspettando i soccorsi, steso sull’asfalto rovente”.

L’uomo, da quanto siamo riusciti ad apprendere, pare sia affetto da diabete, il malore potrebbe essere riconducibile a un calo ipoglicemico. Per fortuna le sue condizioni di salute sono stabili e non destano preoccupazione.

In questi giorni diversi utenti e gli stessi operatori ci hanno segnalato la difficoltà nel parlare con la centrale, per questo motivo abbiamo chiesto chiarimenti al dottor Gaetano Dipietro, Direttore della Centrale Operativa 118 di Bari.

“C’è un notevole aumento del numero di chiamate e per giunta non di emergenza – sottolinea Dipietro -. Queste sono le più difficili da gestire perché si rischia di passare per coloro che mettono giù il telefono. Cerchiamo di gestirle in tempi rapidi, ma convincere la gente che non manderai l’ambulanza perché la chiamata non è pertinente con un servizio di emergenza provoca scompenso”.

Già in passato ci siamo occupato del problema legato al buon uso del 118, accentuato specialmente nei mesi estivi, quando il numero delle chiamate generalmente segna una brusca impennata, ma sembra che la situazione non sia cambiata: “Le telefonate ‘inutili’ sembra non facciano danno – conclude Dipietro -, ma impediscono a chi ne ha veramente bisogno di accedere al servizio di emergenza in tempi rapidi”.

Inoltre, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, alcuni mezzi del 118 sono bloccati per le operazioni di sanificazione che durano all’incirca 60 minuti, rendendoli così indisponibili per qualsiasi chiamata.

La raccomandazione è sempre quella di non intasare inutilmente la centrale e non sovraccaricare il sistema di emergenza-urgenza, la sua funzione salvavita può essere svolta al meglio solo se non impegnato in operazioni superflue e non necessarie.