Non basta installare più luci per rendere sicuro un luogo, soprattutto se chi lo frequenta diventa prepotente e scatena le proprie frustrazioni per futili motivi. Vi raccontiamo l’aggressione subita da un ragazzo al Parco 2 Giugno una settimana fa.

Nel tardo pomeriggio un ragazzo era intento ad allenarsi sui nuovissimi e inadeguati (ne parleremo in un altro articolo) attrezzi installati nel parco cittadino appena rimesso a nuovo. Una ragazzina sente l’impellente necessità di utilizzare quello stesso attrezzo.

Il giovane, sentendo un testimone senza usare toni volgari, le risponde di aspettare qualche minuto, il tempo necessario per finire la serie di esercizi appena iniziata. La risposta non è piaciuta alla mamma della ragazzina, ma soprattutto al fratello maggiore e al papà. Questi ultimi, infatti, si sono avventati sul ragazzo e lo hanno picchiato.

“La cosa che più mi ha allarmato – spiega uno dei presenti – è che nessuno abbia mosso un dito per togliere il ragazzo dalle grinfie di padre e figlio”. Alla vista di tanta indifferenza si sarebbe fatto avanti un uomo, riuscito a separare i tre.