“Stamattina si è consumato l’ennesimo vile atto di aggressione a danno della nostra coordinatrice aziendale dell’istituto tumori di Bari”. A denunciare l’accaduto con un duro comunicato è la Cgil.

“Il Direttore Amministrativo ha aggredito verbalmente e pubblicamente la nostra coordinatrice aziendale, con urla pesantissime tali da provocare nella stessa una grave crisi ipertensiva e la necessità di cure presso il Pronto Soccorso del Policlinico di Bari – si legge nel comunicato -. A lei va la solidarietà di tutta l’Organizzazione, di tutte le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla CGIL, ma soprattutto il sostegno di tutte le compagne”.

Alla base della disputa il premio covid stanziato per chi è stato in prima linea durante l’emergenza coronavirus. “Il dissenso manifestato dalla FP CGIL nei giorni scorsi attraverso una nota inviata alla Direzione Generale ed al Presidente Emiliano circa l’utilizzo dei fondi per la premialità COVID da destinare al personale impiegato nell’emergenza ha suscitato evidentemente l’ira funesta della direzione amministrativa e di alcune sigle sindacali (FIALS in primis) – spiega Cgil -. Nelle prime ore di questa mattina è comparso sui social network un video nel quale il coordinatore FIALS sbeffeggiava la posizione assunta da FP CGIL e CISL FP, che ci piace ricordare essere conforme all’accordo regionale sottoscritto dalle OO.SS. sul premio covid-19, con toni volgari e per nulla sarcastici di fronte al quale non possiamo che continuare a pretendere il rispetto degli accordi regionalmente assunti e combattere perché quei fondi vengano destinati a chi davvero durante l’emergenza si è speso a favore del diritto alla salute”.

“Riteniamo, per quanto accaduto, che la misura sia davvero colma! All’Istituto Tumori soffia da tempo un vento pericoloso che prova a far tacere chi difende la legalità e la giustizia; che irride la presenza di sole donne nella delegazione CGIL, che usa toni minacciosi e invita a tacere chi dissente – attacca il sindacato -. Pretendiamo l’immediato intervento del Direttore Generale dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, del Presidente Emiliano, e chiediamo alla Consigliera di Parità della Regione Puglia di far sentire la propria voce in favore della lavoratrice”.

“Tuteleremo la nostra dirigente e il buon nome della CGIL in tutte le sedi consentite, e spazzeremo via con le armi della democrazia il vento machista che spira sull’Istituto Tumori – conclude Cgil -. Non permetteremo a nessuno di zittire la Cgil e le sue dirigenti sindacali”.