“La maggioranza degli iscritti alla Fials sono donne e il rapporto con loro è fantastico, quotidianamente il sottoscritto le supporta e vive le esigenze familiari e personali. Queste cose sono tutte agli atti, nel Protocollo Generale qui all’Oncologico”. Dopo le parole di fuoco della Cgil nei giorni scorsi, il segretario aziendale Fials, Domenico Losacco, sgombra il campo da ogni dubbio.

“Sono accuse demagogiche basate sul nulla, che gettano discredito sul sottoscritto, sulla Fials e sulla direzione strategica dell’Istituto Oncologico di Bari” tuona senza mezzi termini mentre respinge seccamente al mittente le accuse di maschilismo e mancata tutela delle donne. “Ci siamo sempre contraddistinti a tutela di tutti i lavoratori, ma soprattutto delle donne, delle madri, che anche nel pieno dell’emergenza del coronavirus hanno visto nella Fials un sindacato che le ha tutelate, forse l’unico”.

Quanto all’episodio oggetto del contendere, a cui in particolare ha fatto riferimento la Cgil, Losacco spiega: “Ho fatto una mia piccola indagine, ho ascoltato un po’ di gente che era presente, e i fatti sono opposti a quelli descritti. Il direttore amministrativo si è limitato a esporre un suo pensiero, in maniera garbata, democratica e secondo i canoni consoni alla pubblica amministrazione”.

“Darò mandato ai miei legali per agire di conseguenza in merito alle false accuse – anticipa davanti alla nostra telecamera – che sono state poste in essere, atteso che la Fials ha solo operato per tutelare e salvaguardare gli operatori sanitari che sono stati dimenticati dalla Regione Puglia nell’emergenza covid, e Fials non ha sottoscritto un accordo deleterio per gli operatori della sanità”.

“Numeri alla mano, per inserire tutto il personale nella graduazione A, ovvero quelli del triage, del Laboratorio analisi e di Anatomia patologica, i fondi stanziati per l’oncologico non avrebbero soddisfatto tutta la platea, ma oltre alla fascia A, ci sono quelli in fascia C e D, che secondo la Cgil, l’Oncologico avrebbe dovuto dimenticare”.

“Noi non dimentichiamo chi è stato nei reparti, negli ambulatori, chi ha lavorato negli uffici amministrativi. Se poi parliamo di somme stanziate per l’Oncologico che noi definiamo ridicole – conclude Losacco – allora bene ha fatto la Fials a non sottoscrivere quell’accordo”.