Questa notte i Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito una ordinanza di
custodia cautelare – emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della
Procura della Repubblica di Bari – a carico di 11 persone (9 in carcere e 2 agli arresti
domiciliari). L’ordinanza è stata eseguita da 50 militari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili, nei
territori di Mola di Bari, Noicattaro, Putignano e Conversano. Lo rende noto l’Ufficio Stampa dell’Arma con un comunicato arrivato in redazione.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Bari, che ha consentito di disarticolare un sodalizio
dedito al traffico di stupefacenti, operante nel comune di Mola di Bari ed altri centri del sud
barese, facente capo alla famiglia “Macchia”: le accuse sono di associazione finalizzata al
traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti e violazione delle
prescrizioni della sorveglianza speciale di P.S.

Durante le attività investigative i Carabinieri hanno arrestato in flagranza 5 soggetti, sequestrato chili  27 di hashish, 750 grammi di cocaina, 12mila euro in contanti, oltre ad aver ricostruito numerosi episodi di spaccio al minuto.

L’operazione, convenzionalmente denominata “stain”, è il risultato di un’indagine avviata
nel 2018 dalla Tenenza Carabinieri di Mola di Bari, sviluppata mediante attività tecniche
quali intercettazioni telefoniche, ambientali e telecamere, e dinamiche come servizi di pedinamento, perquisizioni e sequestri, che hanno consentito di documentare:

‒ l’operatività di una associazione criminale basata su una solida organizzazione
piramidale e su una rigida ripartizione di ruoli. Il capo indiscusso del sodalizio è
stato individuato in Lorenzo Macchia, cl. 1971, il quale ha continuato ad esercitare la
reggenza anche nel periodo di detenzione carceraria, ammonendo gli altri sodali ad
attenersi scrupolosamente alle sue decisioni.

“Non prendete iniziativa senza che ve l’ho detto io perché mo’ la gente se ne approfitta che io non ci sto e vuole fare magagne, capito?” avrebbe detto ai sottoposti. I suoi fedelissimi erano rappresentati dai componenti del nucleo familiare, ovvero i figli, che svolgevano la funzione di cassieri dei proventi, mentre la moglie interveniva per risolvere problematiche gestionali dell’associazione:

‒ l’organizzazione a sua volta faceva riferimento a due canali di approvvigionamento,
uno in Putignano, nella persona di Marco Pesce, cl. 1981 e l’altro in Noicattaro,
rappresentato da Nicola Marinelli, cl. 1969, ritenuti, in virtù del loro spessore
criminale, in grado di garantire un regolare flusso di stupefacente necessario a
soddisfare la clientela;

‒ la base logistica ed operativa era costituita dall’abitazione del Macchia, sita un
una palazzina in zona centrale di Mola di Bari, trasformata in un market della droga,
all’interno della quale veniva tagliata la sostanza e dove i clienti si recavano per
acquistare, ricevendo assicurazione sulla qualità della merce: “mi stanno facendo i
complimenti per questa…lo vedi..mh.nè come si sente”;

‒ l’afflusso alla piazza di spaccio era gestito da vedette, le quali si accertavano
dell’assenza in zona di pattuglie delle Forze di Polizia ed in seguito, mediante un dispositivo
laser, segnalavano il via libera agli acquirenti. A quest’ultimi, tra l’altro, durante
l’uscita, era imposto di tenere la sostanza nelle cavità orali e di ingoiarla in caso di
fermo “In bocca! Non te lo togliere da in bocca fino a casa. Se ti fermano menalo
giù!”;

‒ minacce nei confronti dei clienti insolventi: “Uomo avvisato…è mezzo salvato –
altrimenti ti prendo a botte per strada..hai capito? ovunque ti trovi”, messe in atto
dai sodali incaricati del recupero crediti, ai quali era ordinato, se necessario, di
“bussare casa per casa”. Oggetto di intimidazioni erano altresì gli abitanti del
quartiere estranei ai traffici illeciti, costretti ad assistere in silenzio al via vai di
persone: in una circostanza il gruppo progetta di incendiare l’autovettura o scrivere
una lettera intimidatoria nei confronti di un vicino di casa sospettato di aver avvisato
le Forze di Polizia.