“Vengo qui ormai da una settimana, ogni mattina trovo una coda mostruosa e quando finalmente arriva il mio turno mi mandano indietro perché è tardi. Devo ritirare un atto giudiziario, mica la cover del cellulare comprata su Amzon, senza parlare del fatto che quando hanno lasciato l’avviso eravamo tutti in casa, il postino non ha nemmeno citofonato”. Testimoni giurano che le urla si sentissero fin fuori, in mezzo alla strada.

Questa mattina a Valenzano si sono vissuti momenti di grande tensione nell’Ufficio Postale in largo Marconi, un cittadino esasperato ha dato in escandescenza all’ennesimo disguido per ritirare un atto giudiziario spedito tramite raccomandata, com’è giusto che sia.

Per quanto ci risulta, il mancato ritiro di una raccomandata non ne annulla gli effetti legge, vale come se fosse stata consegnata. Figurarsi l’apprensione che genera la ricezione di un atto giudiziario, l’auspicio è sempre che si tratti di una multa per eccesso di velocità. Ma perché tanta agitazione oggi?

“Sono venuto qui tutti i giorni – racconta il malcapitato protagonista – ho sempre trovato una coda mostruosa. Oggi avevo il 128 e alle 11:30 stavano ancora servendo il 30. Una follia. A quanto pare, il terminale dei numeri per la coda è stato disabilitato, o in ogni caso non funziona, così la mattina prestissimo si presentano alcuni anziani, ritirano tutti i tagliandi che sembrano quelli della lotteria in parrocchia, e li distribuiscono man man mano che arriva gente”.

“Anche oggi stavano per mandarmi via, un’altra volta – prosegue – a quel punto non ci ho visto più e mi sono messo a gridare come un pazzo. Non esiste una cosa del genere, le gente ha da fare, mica tutti stanno in pensione a ciondolare. Alla fine pare che dedicheranno uno sportello solo a raccomandate e atti giudiziari in attesa di ritiro, anche perché se un cittadino se ne va o viene mandato via, non risulta da nessuna parte che ci ha provato. Sembra perfino che sia colpa sua”.

“Anche il fatto che da mesi lasciano solo l’avviso in cassetta – sottolinea – ormai siamo nella fase 2, le mascherine ce le hanno, i guanti pure, tutti quanti abbiamo paura di questo maledetto coronavirus, ma ci hanno detto che dobbiamo conviverci, è ora che si rimettano a fare le consegne, le condizioni per farlo in sicurezza ci sono. Di certo favorire queste situazioni peggiora solo le cose”.