Dona un migliaio di mascherine a cittadini, ospedali e case di riposo della sua città d’origine prima di scoprire la positività al coronavirus. Protagonista della vicenda è Carlo Calzolaio, imprenditore barese, che ormai da 12 anni vive a Rio De Janeiro, in Brasile. Nel pieno della bagarre sulle forniture di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale al personale sanitario e mentre esplodeva la polemica sul costo in farmacia, Calzolaio aveva deciso il 14 marzo scorso di provvedere alla donazione.

“La situazione è preoccupante e inizialmente avevamo erroneamente sottovalutato il coronavirus – spiega Calzolaio -. Mi sono dovuto ricredere non appena ho avvertito i primi sintomi, peggiorati nel giro di poco tempo. Per quattro giorni avevo il respiro sempre più corto e una tosse spaventosa. Allenandomi tutti i giorni per diverse ore ho creduto come tanti di essere immune al covid-19, ma ho vissuto sulla mia pelle quanto mi sbagliassi. Ragazzi, è una cosa seria e vanno prese tutte le misure di sicurezza necessarie. Ho avuto paura di morire, per di più lontano da casa. Il coronavirus arriva in silenzio, nei modi più disparati e se non si è forti e tempestivi vi stronca”.

Calzolaio vive la quarantena in un appartamento lontano dalla sua famiglia. “Voglio ringraziare i medici italiani per il lavoro che hanno fatto e stanno facendo – aggiunge – avranno per sempre la mia gratitudine. Per quanto il Brasile sia bello, la pandemia ha messo a nudo tutte le mancanze a livello sanitario. Non avessi trovato un bravo medico italiano che mi ha molto aiutato con la terapia e il monitoraggio delle mie condizioni non so se sarei ancora vivo”.

“Spero che la mia testimonianza sia di aiuto a tutti, a cominciare da quanti stanno liberamente interpretando questa fase 2. Seguo molto il Quotidiano Italiano e ho avuto modo di vedere che a Bari c’è troppa gente per strada. Non si scherza – conclude – e il rischio di ripiombare nel lockdown è altissimo se non si rispetterà il distanziamento sociale. Ne va della vostra vita e di quella delle persone a voi più care che potreste contagiare”.