“Al cimitero di Bari si è rotto il forno crematorio”. La denuncia arriva dal parente di un defunto la cui cremazione era prevista due giorni fa. “Mio zio sarebbe dovuto essere il terzo della giornata, ma il macchinario ha smesso di funzionare durante la seconda cremazione. A causa del guasto il tutto è stato rimandato di una settimana”.

“Gli addetti ai lavori – continua il barese – ci hanno riferito che le celle frigorifere sono piene e pertanto finché non riparano il forno, per i prossimi defunti non ci sarebbe posto. In conclusione ci hanno riferito che se dovessero essere necessarie, per le prossime cremazioni bisognerà trasportare i corpi presso i forni di Foggia o Avellino con ulteriore spesa di 400 euro a carico delle famiglie, oltre al pagamento della tassa”.

La conferma arriva anche dal direttore del campo santo. “Purtroppo si è rotto qualche giorno prima della manutenzione ordinaria. Mercoledì prossimo arriverà il tecnico da Genova che si occuperà di aggiustare il macchinario”. Rispetto agli altri cimiteri, a Bari il forno crematorio è del 2005 e quindi facilmente esposto ai guasti. Per questo motivo c’è un project financing per l’acquisto di un forno crematorio più performante come quello presente a Foggia.