Pene comprese tra i 9 anni e i 2 anni e 8 mesi di reclusione, le ha comminate il gup del Tribunale di Bari Marco Galesi agli undici imputati nel processo sulla guerra di mafia tra i clan Di Cosimo-Rafaschieri del quartiere Madonnella, a Bari, alleati degli Strisciuglio al San Paolo, e i Parisi-Milella-Palermiti di Japigia.

Gli imputati erano accusati a vario titolo di porto e detenzione di armi da sparo nonché di episodi di estorsione ai danni di commercianti, con l’aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare associazioni mafiose. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

ono stati condannati Saverio De Santis alla pena di 9 anni di reclusione, Luca Lanave a 6 anni e 7 mesi, Daniele Di Leo a 6 anni, Marco Tempesta a 5 anni e 8 mesi, Francesco Gismondo a 5 anni e 2 mesi, Tommaso Ruggiero a 4 anni e 4 mesi, Francesco Alessandro Rafaschieri e Cosimo Damiano Ladisa a 4 anni, Ivan Lovergine a 3 anni e 8 mesi, Bruno Di Lauro a 3 anni e 6 mesi, Cristian Di Cosimo a 2 anni e 8 mesi.

Secondo gli esiti delle indagini svolte dai Carabinieri e coordinate dai pm della Dda di Bari Fabio Buquicchio e Marco D’Agostino, gli Strisciuglio sarebbero intervenuti in aiuto del clan Di Cosimo nel conflitto in corso con i Parisi per il controllo dei traffici illeciti sul quartiere Madonnella, culminato nei due agguati del 18 settembre 2018, in cui fu ferito Andrea Fachechi, e del 24 settembre dello stesso anno, in cui vennero uccisi a Carbonara i fratelli Walter e Alessandro Rafaschieri

Da lì ne sarebbe scaturita la voglia di vendetta con una serie di riunioni criminali per organizzare squadroni in vista di un «imminente confronto armato con i rivali del quartiere Japigia». Le indagini hanno documentato anche due estorsioni al titolare di una rivendita di pneumatici del quartiere Libertà, circa 10 mila euro in tranche da 500, e al proprietario di una rivendita di vini del quartiere Madonnella, 15 mila euro in questo caso.