È deceduto in queste ore il paziente in dialisi originario di Turi che aveva contratto il coronavirus. L’uomo era ricoverato in isolamento al Policlinico di Bari, dove continuava a fare la sua terapia.

L’uomo, che aveva 38 anni, lavorava nella struttura per anziani “Mamma Rosa” di Turi. Per questa ragione, dal tempo della scoperta del contagio, alcuni dipendenti della struttura e familiari della vittima, a quanto pare tutti negativi al contagio, si trovano in quarantena domiciliare.

“Invito tutti i miei cittadini a rimanere a casa – spiega il sindaco di Turi, Tina Resta -. Siamo profondamente addolorati per la morte di Maurizio. Deve essere sa sprono per tutti. Niente è più importante della vita. Non trovate motivazioni sciocche pur di uscire da casa. Non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuare a tutelare noi stessi e gli altri, a maggior ragione le persone più a rischio. Siamo impreparati, non abbiamo mezzi oggettivi per la prevenzione se non quello di stare a casa. Bisogna evitare che le strutture sanitarie collassino. Da domani il Miulli di Acquaviva diventa struttura Covid-19, con 300 posti dedicati, ma se il contagio aumenta in maniera esponenziale potrebbero non bastare”. Un altro aspetto è quello della mancata comunicazione ai sindaci su positività e quarantene. “Spero che ci sia una svolta in tal senso – dice la Resta – dobbiamo essere i primi a sapere per dare informazioni precise e provvedere a eventuali controlli”.