G.N., poliziotto pugliese, è morto a Milano Opera a causa del coronavirus. L’uomo di 48 anni, assistente capo coordinatore del Corpo della Polizia Penitenziaria, lascia la moglie e i suoi due figli. Ad annunciarlo è Domenico Mastrulli, Segretario Generale Nazionale Co.S.P., Coordinamento Sindacale Penitenziario.

“In queste ore si piange la scomparsa di un nostro commilitone trasferito da tempo a Milano Opera, prestava servizio presso il Distaccamento del Nucleo Traduzioni e Piantonamento del Carcere Milanese – annuncia Mastrulli -. Ha avvertito i primi sintomi nei giorni scorsi, anche nel corso del ricovero si era confidato con una collega invitandola a rimanere serena che tutto sarebbe andato per il verso giusto e che anche questa prova sarebbe stata superata”.

“Quanti interrogativi su cosa accade nelle prigioni Italiane dal Sud al Nord dove neanche le mascherine protettive o i guanti sono arrivati se non a macchia di leopardo – lamenta il Segretario Generale Nazionale Co.S.P. -. Le mascherine sono talmente sottili che possono essere utilizzate solo per togliere la polvere dai mobili e non per difendere un essere umano dal vigliacco e micidiale coronavirus”.

“Tanta preoccupazione rimane nel Carcere di Lecce dove da diversi giorni si attende ancora di conoscere l’esito del tampone fatto su alcuni colleghi e colleghe dopo la scoperta della detenuta risultata positiva. Mascherine mancano a Foggia a Trani e a Bari e quelle che consegnate sono state consumate – continua Mastrulli -.  Oggi non è tempo di polemica,ma successivamente il Ministro Bonafede, il Suo capo vertice del Dipartimento Basentini e i diversi Provveditori regionali, dovranno rendere conto di quello che è accaduto e di come, tardivamente si è intervenuti o intervenuti a strato di velina . È stato deludente ascoltare il Guardasigilli alla camera dei Deputati e non sentire una parola verso quanti poliziotti contagiati e quanti sono n quarantena”.