“L’ultimo treno per il sud è partito da Milano alle 23:20, con centinaia di passeggeri anche senza biglietto, disposti a pagare la multa pur di lasciare la Lombardia”. È l’ultim’ora battuta da RaiNews24, che cita l’agenzia Ansa.

Mentre sugli schermi dei cellulari in tutto il mondo scorrono le immagini della gente che scappa dalla regione di cui si preannuncia la chiusura, a causa di una scellerata fuga della bozza del nuovo decreto, il premier italiano, Giuseppe Conte, indice una conferenza stampa, che tra ritardi e rinvii inizia quando le 2 sono ormai passate.


“Abbiamo creato due aree, una che riguarda la Lombardia e alcune provincie, per cui valgono delle misure più restrittive, l’altra area riguarda tutto il Paese”. Con queste parole annuncia ci che tutti ormai sanno: dalla Lombardia e da alcune province non si entra e non si esce. Stop a tutti gli spostamenti, se non per comprovata necessità lavorativa o di salute, più tra le altre cose lo stop a tutti gli eventi pubblici e sportivi, se non a porte chiuse, o all’aperto, ma senza pubblico.

Le province “zona rossa”, definizione che il premier respinge perché riferito ad aree in cui vigono particolari condizioni sanitarie, sono: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro Urbino, Alessandria, Asti, Novara,Verabano Cusio Ossola,Vercelli, pPdova, Treviso e Venezia

Sono sospesi tutti gli eventi a carattere culturale, ludico, religioso, fieristico, sospesi anche gli eventi nei cinema, nei teatri, nei bar, nei pub, scuole di ballo, sale bingo, discoteche.”In queste aree – dice Conte – non possiamo più permetterci aggregazione di persone”. Sono consentite attività di ristorazione dalle 6 alle 18, con l’obbligo dei gestori di predisprorre le condizioni per far rispettare la distanza minima di sicurezza di almeno un metro, pena la sospensione della licenza. Alle Forze dell’Ordine il compito di vigilare sui confini delle aree “blindate”.

Nel resto del Paese le misure sono sì meno restrittive, ma non meno pesanti, con forti limitazioni all’attività dei locali pubblici, degli eventi, dei congressi con personale sanitario che sono tutti sospesi, oltre naturalmente alla sospensione dell’attività didattica. Sospesa l’apertura dei musei, degli istituti e degli altri luoghi di cultura, consentita l’attività di ristorazione, con l’obbligo dei gestori di predisprorre le condizioni per far rispettare la distanza minima di sicurezza di almeno un metro, pena la sospensione della licenza.

L’elenco completo dei provvedimenti sarà disponibile appena il decreto sarà pubblicato sul sito del Governo. Sono più o meno le 2:45 quando termina la conferenza stampa; domattina al risveglio l’Italia sarà un Paese diverso.