Limitazione temporanea d’accesso alle visite e intensificazione dei controlli nell’IRCCS Giovanni Paolo II a causa dell’emergenza del coronavirus. È quanto chiesto e ottenuto da FIALS, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità, e RSU, Rappresentanze Sindacali Unitarie, in seguito ad alcuni gravi episodi di aggressione al personale medico che si sono registrati nei giorni scorsi. Spintoni, minacce verbali, spallate alla porta e chi ne ha più ne metta.

“Il personale infermieristico e sanitario in generale – si legge nel comunicato di FIALS e RSU – va tutelato e non può essere sottoposto a minacce e ritorsioni da parte di parenti dei degenti che in barba alle vigenti disposizioni, scaricano la loro ira su chi è impegnato a prestare la propria opera professionale”.

La richiesta è stata accolta dalla direzione dell’Istituto. Sono state così disposte nuove normative per contenere la possibilità di contagio del coronavirus e regolamentare il comportamento le visite, valide per 30 giorni: è vietato l’accesso per le visite dei parenti ricoverati, sia nelle ore antimeridiane che meridiane; per le prestazioni ambulatoriali, vale la stessa prescrizione, e pertanto è consentito l’accesso al solo paziente che dovrà effettuare le predette prestazioni; il cancello di ingresso all’Istituto per accesso con autovettura e pedonale verrà chiuso all’utenza esterna alle ore 19.00, fatta eccezione per i pazienti che devono effettuare attività ambulatoriali.