A coordinare le indagini sulla morte di Giulia Mininni, la 48enne del quartiere Libertà che per una settimana aveva lamentato mal di gola, è il pubblico ministero Grazia Errede.

Pasquale, il marito, insieme al figlio Antonio e ai fratelli della donna ha denunciato ai Carabinieri della Stazione Picone che la morte di Giulia sarebbe avvenuta perché nessuno dei medici ai quali si sono rivolti abbia saputo intervenire in maniera adeguata.

La storia di Giulia ha fatto molto scalpore, soprattutto perché Pasquale ha dichiarato di aver ricevuto il consiglio di fare gargarismi con la coca cola da un dipendente dell’ospedale a cui si era rivolto quando il dolore aveva iniziato a essere insopportabile.

I Militari dell’Arma hanno sentito quattro degli otto congiunti della vittima, dai quali avrebbero voluto conoscere ulteriori particolari rispetto a quelli forniti in sede di denuncia. I familiari di Giulia Mininni sono assistiti dall’avvocato Emiliano D’Alessandro. Le risposte alle tante domande che i familiari di Giulia e ormai una città intera si pongono arriveranno dall’esame istologico e dall’autopsia, non ancora disposta e per cui il legale ha nominato Domenica Laviola quale perito di parte.

Solo allora si potrà iniziare a fare chiarezza sulle cause della scomparsa di Giulia, che aveva chiesto più volte aiuto per quello che inizialmente sembrava un banale mal di gola.