Non c’erano elementi per procedere, questa in estrema sintesi la decisione del Tribunale di Bari, che ha assolto in sede di rito abbreviato l’ex direttore sanitario del Policlinico di Bari, Maria Giustina D’Amelio, difesa dall’avvocato Antonio La Scala. Il caso è quello di Valeria Lepore, agente di Polizia Penitenziaria morta nel luglio 2014, a 27 anni, dopo tre interventi chirurgici negli ospedali pugliesi di Manduria, Santissima Annunziata di Taranto e Policlinico di Bari. Il gup del Tribunale di Bari ha assolto l’ex dirigente “perché il fatto non costituisce reato”.

La famiglia Lepore aveva denunciato la presunta omissione del rilascio della documentazione sanitaria completa sul decesso della ragazza, più volte chiesta dalla famiglia. Durante il processo la stessa Procura ha chiesto l’assoluzione. Sulla morte della 27enne pendono al momento altri procedimenti penali dinanzi al Tribunale di Taranto per omicidio colposo e falso, a carico di due medici dell’ospedale Santissima Annunziata, dove Valeria Lepore fu sottoposta al primo intervento chirurgico.

Nel giro di 40 ore, dopo il trasferimento dell’agente dal pronto soccorso di Manduria agli ospedali di Taranto e poi al Policlinico di Bari, fu sottoposta a tre interventi, di rimozione di un calcolo renale, di impianto di un polmone artificiale e infine di craniectomia, ma per lei non ci fu nulla da fare.