Ha un malore sul pullman appena arrivato a Bari e chiama il 118. I sanitari giunti sul posto verificano che si tratta di un banale mal d’auto. Il passeggero a quel punto evita persino di farsi misurare i parametri, ma chiede all’equipaggio se può essere accompagnato a Trani, certo che l’ambulanza sia più comoda del bus.

Abbiamo scritto decine di articoli sull’uso improprio del sistema di emergenza-urgenza 118 e sulla necessità di inserire un ticket per scongiurare situazioni persino pericolose, ma ciò che è successo a Bari ha davvero dell’incredibile. Il racconto di alcuni astanti è da sceneggiatura thriller, con finale comico.

Stamattina, prima delle 6, nell’autobus appena arrivato in largo Sorrentino il passeggero ha un malore. Un male così acuto da sentire la necessità di chiamare la centrale operativa del 118, che manda immediatamente un’ambulanza sul posto. Il male è incontenibile, ma i sanitari dell’ambulanza – senza alcun tatto – non esitano a condividere con il paziente la spietata diagnosi: mal d’auto.

A quel punto il passeggero, ormai sicuro di non dover morire da un momento all’altro, rifiuta persino il controllo dei parametri. È in quel momento che succede l’irreparabile. Invece di prendere un travelgum e scusarsi per aver scomodato il mezzo d’emergenza prima di continuare il viaggio, chiede all’equipaggio di avere un passaggio a Trani, sua destinazione finale, pare con una motivazione da brividi: l’ambulanza è più comoda del pullman.

Alla richiesta scende il gelo, più di quanto già non fosse gelida l’alba. Ma è solo il preludio al colpo di scena finale. Al rifiuto di fare ancora una volta da radio taxi, il passeggero avrebbe rilanciato: ma se chiamo Trani mandano un’ambulanza a prendermi? Arrivederci e grazie, soprattutto per aver privato il territorio di un’ambulanza che dovrebbe avere il fine di salvare vite quando sono in pericolo.