foto di repertorio

Senza le associazioni il sistema 118 sarebbe andato gamba all’aria e poi sotto con la rivendicazione di dedizione, impegno, trasparenza e altre medaglie. Tra i firmatari della recente lettera, inviata all’indomani della notizia relativa all’internalizzazione del servizio di emergenza-urgenza pugliese, c’era anche Gianfranco Gilardi, governatore dell’associazione Misericordie di Andria e della Puglia. Ironia della sorte, proprio le Misericordie di Andria non pagano da novembre gli stipendi agli autisti soccorritori delle postazioni 118 Andria 1 e Andria 2.

Non è la prima volta che denunciamo il pagamento a singhiozzo delle associazioni nei confronti dei loro lavoratori, ma in questo caso – come detto per via delle rivendicazioni – l’episodio è grottesco. “Nessun problema, il 2 gennaio ci è stato assicurato che potremo provvedere ai pagamenti”, spiega Gilardi.

Il fatto curioso è che altre associazioni si sono trovate nella stessa situazione, ma non risulta che molti altri dipendenti in servizio, come autisti delle ambulanze, siano rimasti senza stipendio da novembre. “A ritardare la delibera di pagamento – spiega Gilardi – è stato un accertamento di routine da parte dell’Agenzia delle Entrate”.

La cosa certa, indipendentemente dalla natura del controllo fiscale, resta che i dipendenti delle due postazioni abbiano dovuto fare a meno degli stipendi di novembre e dicembre, otre che della tredicesima, pesando sul bilancio familiare in un periodo particolare come questo. Un altro episodio a conferma della necessità di internalizzare il servizio 118, già gestito dal pubblico in provincia di Foggia.

Nella terra dei figli e figliastri c’è sempre chi può stappare lo spumante e chi no, con la speranza per i tanti dipendenti delle associazioni e per i lavoratori in nero travestiti da volontari, che la promessa del presidente Emiliano non sia destinata a naufragare come tutti i marinai alle prese con un giuramento.