Troppo forte il dolore per la perdita del figlio, falciato da un camion in un drammatico incidente stradale avvenuto un anno fa. Nel giorno dell’Immacolata il papà della vittima, in preda alla disperazione, ha deciso di togliersi la vita in auto armato di due coltelli.

A notare il mezzo, parcheggiato fuori dalla base dell’Aeronautica Militare, nelle vicinanze dell’aeroporto, sono stati i soldati di ronda. I due si sono avvicinati alla recinzione, intimando al conducente di spostare la macchina. L’uomo non rispondeva, sembrava assente.

A quel punto è partita la chiamata alla stazione dei Carabinieri che ha sede nel quartier generale della Terza Regione Aerea. Giunti sul posto, uno dei due militari della pattuglia ha notato che l’uomo impugnava un coltello, tenendolo appoggiato sulla pancia. “Vattene o mi ammazzo”, avrebbe detto a chi si era fiondato sul posto con l’unico obiettivo di farlo ragionare.

Approfittando del finestrino leggermente abbassato, il carabiniere ha iniziato a parlare con il papà chiuso in auto, riuscendo a instaurare un dialogo. Dopo venti minuti l’uomo, tornato in sé, ha consegnato i due coltelli che aveva portato da casa. Uscito dall’auto, il papà ha abbracciato il carabiniere accorso in suo aiuto, scoppiando in un pianto liberatorio. Intanto sul posto giungevano i suoi familiari e i soccorritori del 118, che lo hanno trasportato in ospedale per le cure necessarie.