Di avvocati accusati dai propri clienti di essere truffatori sono piene le cronache. Noi stessi abbiamo affrontato una questione delicata con decine di persone coinvolte, sfociata in due diverse indagini ancora in corso, ma questo racconto ha dell’incredibile. Un’ex guardia giurata Ivri si è fatta 53 giorni di carcere e adesso è agli arresti domiciliari, perché il suo avvocato non avrebbe mai fatto nulla di quanto assicurato per il bene del suo assistito.

I fatti risalgono all’aprile scorso. La ex guardia viene accusata di aver asportato soldi all’Ivri per più di 130mila euro. Ad incastrarlo sarebbe un video che lo immortalerebbe in autostrada impegnato in alcuni movimenti sospetti. L’uomo sarebbe stato perquisito due volte quel giorno, la prima addirittura nel caveau dell’Ivri, dopo essere stato completamente denudato. Una seconda volta nella stazione dei Carabinieri, dove solo successivamente a un’altra perquisizione sarebbe comparsa una somma di denaro.

Da quel momento avrebbe avuto inizio il dramma dell’ex guardia giurata, che dopo sei mesi scopre dell’arresto di un suo ex collega con l’accusa di aver tentato di stuprare una conoscente, del possesso di cocaina, ma soprattutto di una grossa quantità di denaro anche macchiato dell’inchiostro anti-rapina. L’uomo trovato in possesso delle banconote sarebbe stato uno dei principali accusatori del protagonista della storia.

Ma facciamo qualche passo indietro. Secondo il racconto fatto da alcune persone che ben conoscono la vicenda, l’avvocato a cui si rivolge l’ex guardia giurata si sarebbe impossessato di 5mila euro, consegnati in due diverse tranches, ovviamente in nero.

Il legale non solo avrebbe omesso azioni fondamentali per tentare la scarcerazione o comunque una difesa degna di questo nome, ma avrebbe anche mal consigliato l’uomo, che ha visto aumentare la sua detenzione e quindi il periodo di lontananza dalla moglie e dai due figli. Accortosi del presunto raggiro, l’ex guardia giurata cambiato legale ed è in quell’occasione che scopre la prassi giudicata fraudolenta, che adesso potrebbe costargli una condanna superiore ai 10 anni di carcere.

L’avvocato accusato di essere un truffatore, avrebbe dunque ricevuto dalla moglie dell’assistito 2mila euro una settimana dopo la carcerazione, il giorno stesso in cui viene firmato il mandato e altri 3mila euro da un amico di famiglia circa un mese dopo. Soldi necessari per fare in modo di acquisire e far periziare il video sui movimenti sospetti girato in autostrada e quello della perquisizione nel caveau completamente denudato.

L’ex guardia giurata scopre che quelle istanze non sono mai state presentate. Intanto i termini scadono, ma il consiglio dell’avvocato diventa assurdità in fase di interrogatorio  davanti al Gip. Il legale consiglia in quell’occasione determinante di non dichiararsi completamente estraneo ai fatti. Insomma, di mostrarsi collaborativo. Così, l’ex guardia dice che ogni tanto, come ad altri colleghi, è capitato che si sia impossessato di qualche moneta trovata in prossimità dei caselli autostradali.

L’addebito che gli viene mosso, però, è di tutt’altra entità. Come ovvio accade l’esatto contrario. I magistrati non revocano l’arresto e l’accusato è costretto ad un ulteriore periodo di detenzione. L’uomo al suo legale aveva anche fornito tutta la documentazione per dimostrare che la grossa quantità di denaro trovata nell’abitazione era tracciata e non provento di reati. Un commercialista di parte aveva tracciato attraverso documenti, assegni e atti notarili almeno l’80 per cento del denaro rinvenuto in casa durante la perquisizione.  Soldi che sarebbero stati lecitamente risparmiati in circa 4 anni.

Nessuna istanza e quindi adesso non solo sussistono ancora le condizioni per il prolungamento del periodo di detenzione domiciliare, ma la famiglia dell’ex guardia giurata si ritrova coi conti pignorati, senza carte di credito e col tfr bloccato dall’azienda, che mentre era in carcere gli manda una lettera di contestazione in cui, a quanto pare, viene contestato altro e non la presunta appropriazione indebita.

Il nuovo avvocato sta facendo di tutto per recuperare la situazione e assicurare la migliore delle difese possibili, ma ciò che è accaduto finora potrebbe vanificare tutto. I familiari dell’ex guardia giurata Ivri avrebbero provato a contattare l’ex legale, ma non c’è modo di sentirlo, di avere una qualunque spiegazione, dopo aver ascoltato per mesi inverosimili ricostruzioni e promesse.