Circonvenzione di incapace, truffa, falso in atto pubblico e violazioni penali alla normativa antiriciclaggio. Sono questi i capi d’accusa nei confronti di 7 persone denunciate dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Monopoli, all’esito di un’articolata indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Bari, Dott. Claudio Pinto, e diretta del sovraordinato I Gruppo Bari.

L’indagine svolta dalle Fiamme Gialle baresi ha permesso di disvelare il complesso disegno criminoso architettato da una mediatrice creditizia abusiva di Monopoli la quale – avvalendosi dell’ausilio di un abile consulente finanziario di Putignano – ha approfittato della buona fede di un’anziana signora monopolitana con la quale aveva instaurato un interessato legame confidenziale, al fine di truffare anche un noto istituto di credito locale per oltre 200mila euro.

Nello specifico, l’anziana donna – pensando di sottoscrivere un atto testamentario in favore della figlia – è stata tratta in inganno rilasciando, in realtà, una “procura a vendere” del proprio immobile di residenza a favore di un complice della citata mediatrice, che a sua volta lo ha alienato a due donne, originarie di Bitonto, conniventi nella truffa architettata dalla medesima consulente.

Le astute acquirenti – manovrate dalla “mediatrice” – hanno, quindi, prodotto all’istituto di credito erogante falsa documentazione attestante inesistenti e remunerate posizioni lavorative, con lo scopo di ottenere la somma necessaria per il pagamento dell’immobile di proprietà dell’anziana vittima. Ottenuto, così illecitamente, il denaro e perfezionato il passaggio di proprietà dell’immobile, il finanziamento è andato, tuttavia, ben presto in sofferenza per la mancata corresponsione delle rate.

Contemporaneamente, la somma impiegata per il pagamento dell’immobile – accreditata su un conto corrente intestato ad hoc all’ignara e circonvenuta anziana – è stata illecitamente sottratta dalla truffatrice con l’utilizzo di artifizi e raggiri, quali l’indebito uso della carta bancomat e l’emissione di assegni intestati a proprio favore, con conseguente prosciugamento del conto corrente della vittima che ha perso, allo stesso tempo, anche il proprio appartamento su cui l’istituto di credito si è rivalso, medio tempore, per effetto dell’ipoteca iscritta sull’immobile.

Le posizioni dei sette soggetti coinvolti nella ingegnosa truffa, tra cui un impiegato bancario e un dipendente dello studio notarile interessato per la compravendita dell’immobile, sono ora al vaglio dell’Autorità giudiziaria per le conseguenti determinazioni.