“Quello della pubblicazione dell’articolo è stato il giorno più brutto da quando sono ad Adelfia”. A parlare è l’automobilista accusato di essere entrato contromano nel cortile della scuola, di aver offeso e spintonato il volontario dell’Associazione Nazionale Carabinieri che lo aveva redarguito. La notizia ha fatto il giro dei social, provocando indignazione generale nei confronti del “papà maleducato”.

A sentire la versione dell’uomo, però, i fatti sarebbero andati diversamente. “Sono rappresentante dell’asilo che frequenta mia figlia e mi conoscono tutti – racconta il papà – non mi sarei mai comportato in quel modo”. La spiegazione dell’accaduto è dettagliata.

“Pioveva e ho due bambine, mia moglie lavora e quella mattina ero in netto ritardo – inizia a raccontare -. Dovevo accompagnare la più piccola all’asilo e la grande a scuola. Il problema vero di quel plesso scolastico è proprio l’impossibilità di parcheggiare nelle vicinanze. Come avrei potuto fare ad accompagnare la bimba di 8 anni, facendo scendere anche la piccola dall’auto mentre pioveva? Credo che in certe situazioni bisognerebbe avere maggiore flessibilità”.

Alle 8.30, dunque, dopo aver fatto almeno tre giri dell’isolato senza ovviamente trovare posto, il papà in ritardo si ferma accanto al tabacchino. “Non davo fastidio a nessuno .- spiega l’uomo – stavo cercando di capire come fare, quando ho visto uscire due auto dal cortile. Al volante c’erano due mamme, non di quelle autorizzate e nemmeno erano maestre. La conducente della seconda auto si è fermata un paio di minuti a parlare col volontario dell’Associazione Nazionale Carabinieri”.

Il genitore pensa sia stata concessa una deroga per via della pioggia così, approfittando del fatto che il volontario attraversa la strada, entra con l’auto nel cortile della scuola. “Ho percorso pochi metri contromano, aspettando il momento migliore per evitare di creare causare disagi o pericoli – insiste il presunto aggressore -. Ho lasciato mia figlia grande, mentre uscivo con la piccola per portarla all’asilo, il volontario mi si è fatto davanti puntandomi il dito contro, urlandomi addosso. ‘Come ti sei permesso’, ‘Sei entrato contromano’, ripeteva. Mia figlia si è agitata e per questo sono sceso dall’auto. L’uomo continuava a inveire”.

L’automobilista non nega di aver spintonato il volontario. “L’ho allontanato infastidito dal suo comportamento – tuona il papà – il suo è stato un abuso di potere. Ho diversi parenti nell’Arma dei Carabinieri e so cosa vuol dire il rispetto, lui non ne ha avuto nei miei confronti. Non è degno di indossare quella divisa, seppure dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Sono stato malissimo per i commenti gratuiti della gente e per questo sto pensando di querelare il volontario”.

Il papà non intende soprassedere sulla vicenda. “Quel giorno stesso – dice – dopo aver accompagnato mia figlia all’asilo sono tornato a scuola nel tentativo di chiarire la situazione, ma il volontario era andato via. Chiederò alla Polizia Locale la tabella dei turni e la possibilità di avere le immagini delle telecamere. Pagherò la multa per essere andato quei pochi metri contromano, ma se non altro si capirà come sono andate le cose”.