Bufera sull’Amministrazione comunale di Turi. A mettere in imbarazzo il primo cittadino e la sua giunta è, ironia della sorte, l’assessore al Personale Sandro Laera, trombato alle ultime elezioni e ripescato nella squadra di governo cittadino.

L’assessore è coinvolto in una presunta truffa denunciata dal suo socio, Massimo Sportelli. Laera, tenendo nascosta l’operazione, avrebbe fatto in modo che un’azienda del paese assumesse la moglie, tra l’altro usufruendo di un beneficio fiscale e del bonus Renzi, con lo scopo di farla licenziare dopo due anni, in modo da godere della disoccupazione.

Il socio di Laera ha denunciato tutto anche attraverso un video pubblicato in rete dopo aver scoperto casualmente la presunta truffa. In una delle buste paga della donna è scritto chiaramente che la moglie dell’assessore ha lavorato il 29 e 30 maggio del 2018, ma in quella stessa data la famiglia Laera si trovava a Palma de Mallorca e Barcellona, tappe di una crociera.

La moglie dell’assessore al personale del Comune di Turi era stata assunta il 25 maggio del 2017, pochi giorni prima del 5 giugno, giorno dell’entrata in studio di Sportelli. L’assunzione viene fatta con le credenziali di Laera. Il licenziamento, datato 4 luglio 2019, avviene in un modo particolare, come avrebbe dichiarato ai Carabinieri una dipendente dello studio associato di Consulenza del Lavoro. In sostanza, come detto dalla dipendente ai Carabinieri che l’hanno ascoltata e acquisito l’originale di alcuni documenti, Sandro Laera l’avrebbe chiamata telefonicamente comunicandole di procedere al licenziamento, fatto utilizzando le credenziali dello studio. A detta di Sportelli, in questo modo Laera avrebbe messo a rischio la sia onorabilità e quella di tutto lo studio associato.

La dipendente avrebbe ammesso alcune cose che meglio spiegano quando sarebbe successo. Laera le avrebbe detto di spalmare le 4 ore di lavoro giornaliero della moglie su sei giorni lavorativi per raggiungere così le 24 ore settimanali riportate nel contratto. La domanda nasce spontanea: come si fa a sapere preventivamente quanto deve lavorare la dipendente? Ai Carabinieri sarebbe inoltre stato riferito un altro elemento interessante. L’azienda a quanto pare ogni mese comunicava allo studio su WhatsApp le presenze di tutti i dipendenti, tranne quelle dalla moglie dell’assessore Sandro Laera.

La faccenda, particolarmente emblematica per via del ruolo pubblico ricoperto da Sandro Laera, non è solo al vaglio dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro. L’Ordine dei Consulenti del Lavoro, infatti, ha aperto un procedimento disciplinare e per il prossimo 29 ottobre ha convocato Laera e Sportelli per acquisire agli atti altre spiegazioni e altri documenti.

“Disconosco tutto quello di cui il mio ex socio mi accusa – replica Laera – tanto è vero che né io né mia moglie e tanto meno l’azienda abbiamo ricevuto documenti ufficiali. La settimana prossima sarò costretto a querelare Sportelli per le notizie rese pubbliche sulla vicenda che mi vede mio malgrado protagonista. L’assunzione è assolutamente regolare, si è semplicemente trattato di un eccesso ispettivo da parte dei Carabinieri”.

“Anche la storia della crociera e delle ferie è un malinteso – aggiunge Laera -. In quel mese si compilano due cedolini paga ed erroneamente non erano state inserite le ferie. Per quanto riguarda la mancata comunicazione dei turni di mia moglie da parte dell’azienda è una menzogna, perché l’azienda li comunicava a me e a mia volta io li facevo presenti alla dipendente di studio che se ne occupava. Nello stesso modo l’azienda ha comunicato a me la necessità di licenziare mia moglie e io l’ho riferito alla dipendente. Nei prossimi giorni denuncerò Sportelli anche all’Ordine professionale per un fatto molto grave di cui si è reso protagonista, coinvolgendo tutto lo studio”.