Il caso Sandro Laera, assessore al Personale del Comune di Turi, è anche politico. L’opposizione ha chiesto al Sindaco se la vicenda che lo vede coinvolto, con la presunta fittizia assunzione della moglie in un’azienda del paese, possa rappresentare un danno di immagine per l’amministrazione.

L’assessore per il momento resta al suo posto e continua a dichiararsi innocente, replicando a Massimo Sportelli, il collega di studio che lo accusa e con il quale ormai è in causa. Una guerra di denunce e querele scoppiata per ragioni che disconosciamo, ma che tuttavia rappresenta la cosa che meno ci appassiona.

Pur non essendoci stati atti formali consegnati ai diretti interessati, abbiamo conferma che sulla vicenda è intervenuto il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che il 29 ottobre prossimo ha convocato Laera e Sportelli. Sulla presunta truffa hanno acceso i riflettori anche i Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, avviando un approfondimento. Abbiamo già detto dell’incursione nello studio dei due professionisti, con l’acquisizione di documenti e l’ascolto delle persone informate sui fatti.

I Carabinieri nei giorni scorsi hanno convocato un imprenditore operante nel settore edile, con la cui azienda turese avrebbe avuto un rapporto di lavoro la moglie dell’assessore Laera. Abbiamo provato a chiedere all’uomo e al suo legale il contenuto delle dichiarazioni rese ai militari, ma non sono arrivate conferme né smentite, seppure pare che l’uomo abbia riferito di non aver avuto tra i suoi dipendenti effettivi la moglie di Laera nelle poche decine di giorni a cui fa riferimento il contratto.