La famiglia di 4 persone che per anni ha vissuto “sepolta viva” dai rifiuti a Carbonara è stata accolta in una struttura di emergenza dopo il sequestro dell’immobile. Ne sono convinti anche i Carabinieri, che oggi hanno diramato la notizia dell’assoluta mancanza di igiene e delle condizioni strutturali dell’immobile, come anticipato dal Quotidiano Italiano cinque giorni fa.

In realtà padre, madre e i 2 figli hanno lasciato la comunità e vivono in un garage accanto a una pasticceria in via Ravanas, al quartiere Libertà. La notizia, a loro dire sconosciuta ai servizi sociali, ci era parsa strana e per questo siamo andati sul posto a verificare.

Barricati dietro il passo carrabile abbiamo trovato gli anziani coniugi, poco dopo raggiunti dal figlio, a detta della madre il vero responsabile dell’accumulo di rifiuti e ferri vecchi in casa.

La donna ha confermato che la famiglia faceva pipì e cacca nei secchi e che il figlio provvedeva a scaricarli in campagna. La signora inoltre ha confermato che la precaria condizione in cui vive l’intera famiglia non dipende da problemi economici tanto che l’idea, una volta sistemato il problema giudiziario, è quella di vendere la casa in via Ugo Foscolo a Carbonara e comprarne una migliore.

Al figlio che invece ha reagito mettendo le mani sulla telecamera abbiamo chiesto che fine facesse fare alle cianfrusaglie, elettrodomestici e suppellettili che decideva di non accumulare in casa. L’uomo che ha minacciato di denunciarci, assicurando che alla famiglia non serve aiuto, ha scongiurato il fatto che possano essere stati incendiati nelle campagne baresi.