foto di repertorio

Si è conclusa nella giornata di oggi un’intensa attività di controllo svolta dagli ispettori pesca della Guardia Costiera del 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, nel corso della quale sono state complessivamente inflitte sanzioni pecuniarie per 11mila euro e sequestrati prodotti ittici per un quantitativo totale di 350kg.

In particolare, nella serata di ieri, all’interno delle celle frigo di due pescherie di Bari, delle quali la Guardia Costiera non ha diffuso elementi utili a identificarle, i militari hanno rinvenuto diverse tipologie di prodotto destinato alla vendita, ma privo dei previsti documenti attestanti la tracciabilità. I titolari sono stati sanzionati con multe di 1500 euro.

Pesante sanzione, dell’importo di 3mila euro, inflitta sempre a Bari al titolare di un noto ristorante, per aver destinato a deposito di prodotto ittico e di alimenti in genere, un immobile adiacente all’esercizio commerciale sprovvisto di autorizzazione sanitaria. Anche in questo caso non è dato sapere di quale ristorante si tratti.

A Monopoli è stato invece controllato un ristorante giapponese, all’interno del quale sono stati ritrovati e sequestrati 90kg di prodotti ittici congelati quali gamberi, salmone, polpi e tonno pinna gialla, sprovvisti di documenti attestanti la provenienza. Al titolare è stata elevata una multa di 1500 euro.

Sempre a Monopoli, in un veicolo frigo in transito presso un noto grossista, la cui ragione sociale non è stata diffusa però, è stato rinvenuto un esemplare di squalo così detto “capopiatto”, del peso di circa 2 quintali, posto sotto sequestro in quanto privo di etichettatura e dei prescritti documenti sulla rintracciabilità. Anche in questo caso è stata inflitta una sanzione da 1500 euro.

L’attività di controllo è quindi proseguita nella mattinata di oggi in località San Vito, nel Comune di Polignano a Mare, dove sono stati posti sotto sequestro, oltre al pescato, circa 750 metri di reti da posta abusivamente utilizzate da pescatori sportivi e, pertanto, non autorizzati all’utilizzo professionale di questa tipologia di attrezzi. I due diportisti sono stati multati per 1000 euro.