Intorno alle 20.45 ricevo una chiamata. Dall’altro capo del telefono c’è Maria (nome di fantasia ndr.), la moglie del 45enne S.V., pregiudicato per reati legati alla droga, arrestato per i maltrattamenti in famiglia e le molestie alla figlia 21enne. Maria è una donna distrutta dal momento in cui ha scoperto che suo marito rivolgeva le sue particolari attenzioni nei confronti della loro “bambina”.

Oggi quel dolore è riesploso con tutta la sua forza leggendo la notizia sui online, ma soprattutto i commenti scritti su Facebook da numerosi lettori. “La vera colpevole è la mamma – ha sentenziato qualcuno – com’è possibile che in 21 anni non si è accorta di nulla?”. Quando il 24 settembre scorso sua figlia è esplosa, Maria è stata la prima a chiedere spiegazioni.

“Io e i miei familiari – racconta la mamma – abbiamo messo quel bastardo con le spalle al muro. Non ha neppure negato, continuava ad offendere me, mia figlia e la nostra intelligenza”. L’uomo, secondo quanto racconta Maria, è stato un padre-padrone. “Nessuno di noi poteva uscire di casa senza la sua autorizzazione, non potevamo avere un profilo social, stare su Facebook o su Instagram”. “È vero, mi diceva di essere geloso di nostra figlia – continua – le dava di tanto in tanto una pacca sul sedere e le scherzava sul fatto che stesse crescendo, diventando una donna, le chiedeva di grattargli la schiena, ma prima di quella maledetta domenica nessuno di noi, nemmeno i miei familiari, si era accorto di nulla”.

La maledetta domenica è il 24 settembre scorso. Una domenica come tante. A casa di Maria quel giorno c’è anche il fidanzato della figlia. Alla fine della giornata, col pretesto di aver perso il numero di telefono, l’uomo prende il telefono di sua figlia e si accorge dell’icona di Instagram. A quel punto va su tutte le furie, ma la ragazza riesce a strappare il cellulare dalle mani del padre e scappare dall’appartamento alla periferia di Bari. Entra a casa di una parente e non intende minimamente rientrare nella propria abitazione.

Il giorno seguente la ragazza chiama sua madre e le racconta come stanno le cose. Il padre non aveva perso il suo numero di cellulare, ma voleva assicurarsi che la figlia 21enne, oggetto delle sue attenzioni sessuali, avesse cancellato il video porno inviatole la sera precedente mentre era nella sua camera da letto, con la moglie in casa. Scoperto tutto, i familiari della donna lo mettono alle strette. Il padre orco non avrebbe neppure negato le proprie responsabilità. Per difendersi dice una frase alla figlia che lascia tutti di sasso. “Non vedi come sei? (alludendo al suo aspetto fisico ndr.) Cosa me ne devo fare di te?”.

“Non avrei mai immaginato una cosa del genere – dice Maria distrutta dal dolore – sarebbe finita com’è andata molto tempo prima”. Dopo quel giorno Maria scopre dal racconto della figlia di altri episodi da voltastomaco. Maria è indignata, arrabbiata, ma non ci sta a passare per complice. “Non appena ho scoperto ciò che succedeva ho fatto in modo che andasse nell’unico modo in cui sarebbe potuta andare – chiude Maria -. Il bastardo è stato arrestato e sbattuto in carcere”.