Se avesse indossato anche la maschera di Dalí, come i protagonisti de “La casa di carta” sarebbe stato il massimo, ma il cappuccio sulla testa e il capo chino per non farsi immortalare dalle telecamere, al pari di un latitante, merita un applauso.

Siamo in via Lembo, oggi, giornata dal clima mite e dunque il cappuccio della felpa difficilmente può essere stato calato sulla testa per riparare dal freddo. Molto più probabilmente, ma siamo sempre nel campo delle ipotesi, si tratta di un padrone lurido, di una cane incolpevole, che non aveva alcuna intenzione di raccogliere gli escrementi dell’amico a 4 zampe.

Il precedente, nella via, della donna riconosciuta e segnalata agli agenti della Polizia Locale deve aver indotto l’astuto cittadino a cautelarsi, e pensare che, senza tanti sforzi, sarebbero bastate un sacchetto e una bottiglietta d’acqua.