È sconcertato, deluso, ma dal carcere, dove si trova rinchiuso dal 12 agosto scorso per aver calunniato alcuni giudici, il 55enne barese Carlo Marinelli non demorde. È convinto della sua innocenza e per questo continua a tenere duro. L’azienda artigiana di famiglia è fallita più di 30 anni fa e da quel momento, per una storia assurda di cambiali, la vita di tutta la famiglia è diventata un incubo.

Nel tentativo di dimostrare la sua innocenza, Carlo – a detta dei giudici del Tribunale di Lecce, che  hanno condannato lui e la sorella Daniela a 6 anni e 3 mesi di reclusione – avrebbe varcato la soglia della calunnia, infangando l’intero sistema della Giustizia. Marinelli ha scritto una lettera ad un amico, insieme ad altre persone al suo fianco fin dal primo momento, indicando chiaramente il da farsi.

Marinelli si dice preoccupato per la madre e la sorella, quelle che più di tutti hanno risentito della situazione. Essere sbattuti in carcere dopo una lotta avvilente, infatti, ha buttato tutti nello sconforto. Marinelli dice all’amico di chiedere urgentemente la revisione del processo e di trovare il modo per mandare tutto l’incartamento al ministro della Giustizia Bonafede.

Marinelli si sente depredato ingiustamente della libertà e prima si è sentito rubare 30 anni di vita. La sua storia, infatti, è costellata di denunce e querele, fatte per dimostrare che qualcuno – a suo dire – avrebbe calcato la mano in quel fallimento. Sembra proprio che la vicenda sia tutt’altro che finita.

LA LETTERA DI MARINELLI ALL’AMICO VITO –
Al mio caro amico Vito, ho saputo di mia madre, ti prego di andare o telefonare a XXX e riferisci che deve rinunciare al mandato tassativamente, senza se e senza ma. Mia madre e mia sorella sono molto provate.

Tutto quello che dicono e fanno in questo momento può essere malinteso. Vito, ho parlato con il XXX e mi ha detto di fare subito la revisione e di denunciare XXX e XXX che non fanno il proprio dovere. Gli ho detto anche dei XXX XXX che in udienza minacciano i nostri difensori.

Mi ha risposto che l’avvocato in udienza deve chiamare i Carabinieri o altra Forza dell’Ordine e denunciare l’accaduto. Mi ha detto anche di fare urgentemente la revisione. Vito, mettiti in contatto con XXX e vedete di far arrivare la denuncia e la documentazione da Bonafede, che lui conosce bene.

Vito, ma XXX cosa sta facendo? Non è venuto a trovarmi, ma perché? Si sta muovendo? Io ho tutta la documentazione per fare la revisione, ma basta la denuncia depositata l’altro giorno per fare saltare tutto. Vito aspetto tue notizie e fai fare tassativamente rinuncia a XXX che mia madre e mia sorella sono molto provate.