Non si arresta l’ondata di violenza che da mesi a questa parte interessa purtroppo gli ospedali. Erano circa le 12 di questa mattina quando, al Pronto Soccorso di Molfetta, è arrivato un bambino di 4 anni accompagnato dai genitori. Dopo una prima valutazione da parte dei Sanitari, il piccolo è stato inviato per una consulenza pediatrica presso l’Ambulatorio di Pediatria dello stesso nosocomio.

Dopo la visita specialistica, il bimbo è tornato al Pronto Soccorso per il suo trasferimento in un’altra sede dove poterlo sottoporre ad approfondimenti clinico-diagnostici del caso ed eventuale ricovero.

Mentre il personale sanitario prestava l’assistenza del caso al piccolo e predisponeva il su trasferimento, però, il padre, si è messo a inveire pesantemente, ha accusato i medici di perdere tempo prezioso e li ha minacciati duramente. dalle parole, poi, è passato rapidamente ai fatti, aggredendo fisicamente i due dirigenti medici in servizio con calci e pugni e scagliandosi contro i mobili del Pronto Soccorso. L’uomo ha sollevato una scrivania e fatto cadere a terra il computer.

A quel punto gli altri operatori del Pronto Soccorso hanno cercato di calmare il padre del minore e chiamato le Forze dell’Ordine; l’uomo è stato così portato in caserma. Nonostante le conseguenze dell’aggressione, i medici hanno comunque garantito e disposto il trasferimento del piccolo in un’altra struttura ospedaliera con l’ausilio di altro medico, che ne ha garantito l’assistenza durante il trasporto.

“In questa vicenda – ha commentato Antonio Sanguedolce, direttore generale della Asl Ba – oltre che condannare il gesto dell’aggressore è opportuno mettere in evidenza l’abnegazione dei medici aggrediti. Sentiti telefonicamente, mi hanno comunicato la volontà di rientrare al più presto a lavoro. Il senso di appartenenza alla propria Azienda e al proprio lavoro da parte di questi due medici, dimostra il grande valore umano e professionale delle persone che quotidianamente operano nella Sanità.