Ennesima domenica di follia al Libertà. Una maxi rissa tra migranti, più violenta e sanguinaria rispetto a quella di ieri in piazza Moro, ha generato un fuggi fuggi generale e qualche residente ha persino lanciato secchiate d’acqua dai balconi nel tentativo di far disperdere gli esagitati. Si tratta di alcuni migranti ubriachi, la cui ira è scattata puntuale come un orologio svizzero.

Quando la polizia è arrivata sul posto, via Ettore Fieramosca era ricoperta da un tappeto di vetri: i cocci delle bottiglie usate da una dozzina di migranti per menarsele di santa ragione. Urla, calci e pugni – sferrati anche davanti a bambini di 4 o 5 anni – sono il contorno all’assurdo spettacolo.

Macchie di sangue qua e la hanno completato lo scenario. “Non siamo più liberi di entrare e uscire di casa – dice in lacrime un’anziana che vive nelle vicinanza del posto in cui è scoppiata la rissa -. Manco fossimo in guerra. Iniziano il pomeriggio e si continua fino a tarda sera”. Tutto scoppia nel solito locale in via Principe Amedeo, accanto alla pizzeria.

Nel momento in cui si placa il parapiglia, il tratto di strada è ancora illuminato dalle luci psichedeliche usate per dare l’effetto “discoteca”. Dentro ci sono decine e decine di bottiglie di birre e altri alcolici. L’isolato è quello tra via Ettore Fieramosca e via Libertà. La Polizia interviene in massa. Ci sono tre pattuglie e due motociclisti.

Uno dei migranti non riesca e scappare. È ubriaco fradicio e viene ammanettato tra via Dante e via Indipendenza. Altri partecipanti alla maxi rissa scappano anche su via Nicolai. Una buona parte del quartiere è messo a ferro e fuoco. Mentre fugge dalla Polizia, qualcuno perde altro sangue dall’arcata sopracciliare e da un braccio. Solo per un caso non ci è scappato il morto. “Cosa c’entra essere o meno razzisti quando si chiede un poco di pace in mezzo a tutto questo casino? – chiede la nonna terrorizzata – Non mi affaccio nemmeno più alla logge (balcone ndr.). Ditemi voi se questa è vita”.