Condannato a due anni di reclusione e al pagamento di una multa di 850 euro (pena poi sospesa) per essersi allontanato senza timbrare il cartellino dal reparto di radiologia all’ospedale Di Venere. Il medico, Francesco Baldassare di 60 anni, era stato colto in flagranza dai Carabinieri a maggio dello scorso anno ed è accusato di truffa al servizio nazionale e falso. Inoltre dovrà risarcire l’Asl di Bari, costituita parte civile durante il processo.

In applicazione al decreto Madia, Il medico era stato licenziato anche se contestualmente aveva presentato la lettere di dimissioni. I Carabinieri lo avevano pedinato per due mesi dopo una denuncia della Asl dopo la segnalazione di un collega di Baldassarre. Secondo lui era impossibile il pomeriggio al Di Venere sottoporsi a controlli senologici e ipotizzava che lavorasse per uno studio privato.

I militari hanno scoperto che, in almeno dieci casi nell’arco di due mesi, il pomeriggio Baldassarre era solito occuparsi dei fatti propri: saliva in sella allo scooter e si recava in banca, al supermercato o a prendere il caffè sul mare, per poi rientrare al termine del turno, timbrare il cartellino e andare via.

L’inchiesta, coordinata dalla pm Grazia Errede, aveva dunque portato al fermo del professionista, finito ai domiciliari per un paio di settimane, sostituiti dall’interdizione. Il processo si è concluso con la condanna anche al pagamento delle spese processuali, oltre che al risarcimento dei danni a favore della Asl costituita parte civile con l’avvocato interno Claudio Cazzolla.

Baldassarre rischia anche il procedimento disciplinare da parte dall’Ordine dei medici. La difesa ha sostenuto che le assenze pomeridiane non hanno creato alcun danno alla Asl, perché si trattava di orario extra rispetto alle 38 ore settimanali. Viceversa, per l’accusa, dopo aver timbrato il cartellino il medico matura comunque un credito orario che può poi utilizzare in compensazione.

La condanna arriva qualche giorno prima dei provvedimenti disciplinari che l’Asl ha in serbo per i medici degli ospedali di Molfetta e Monopoli accusati di assenteismo da lavoro.