“Si vedevano poco in giro e la puzza che si sentiva provenire dall’abitazione non era certo nauseabonda”. Un vicino racconta i rapporti con la famiglia di accumulatori seriali, fatta sgomberare dalla casa in via Foscolo, nel quartiere Carbonara a Bari: “Non abbiamo mai legato con i genitori – continua il vicino – ma i figli sono persone educate, con le quali ci siamo sempre scambiati un saluto”.

Intanto emergono nuovi particolari sul sequestro dell’immobile, con divieto di accesso, dopo l’intervento della Asl, del Pis e dei Carabinieri. Nessun retroscena, nessuna indagine in corso, il sequestro è stato deciso esclusivamente a causa delle compromesse condizioni igienico-sanitarie in cui viveva la famiglia di 4 persone. Chi è a conoscenza della vicenda parla di una situazione raccapricciante, il garage e l’intera abitazione erano completamente invase da rifiuti di ogni tipo, soprattutto indumenti usati, cavi elettrici e altri oggetti da rigattiere.

Il bagno, pur esistente, era inutilizzato proprio perché trasformato in deposito del materiale raccolto per strada e radunato in casa. Persino il water era talmente nascosto da essere inservibile. Per questa ragione, padre, madre e i due, figli facevano i loro bisogni sul tetto. I quattro dormivano in una sola stanza da letto e ognuno dei posti era delimitato dai rifiuti.

L’avvocato della famiglia ha presentato un’istanza per il temporaneo dissequestro dell’immobile, in modo da provvedere alla pulizia imposta dalle autorità, solo a quel punto si potrà procede all’ulteriore verifica per capire se e quando i legittimi proprietari potranno tornare in possesso della casa.

Come avevamo scritto, la scoperta fatta dai Carabinieri è stata casuale; giorni fa, infatti si sono recati presso l’abitazione per consegnare un provvedimento relativo a un terreno di proprietà trasformato in discarica abusiva, piena anche di numerosi elettrodomestici. Attualmente il figlio, l’unico ad aver rifiutato la sistemazione in una comunità protetta, passa parte del suo tempo tra via Ugo Foscolo e via San Marco, a vigilare lo stabile per paura che possa essere saccheggiato.