Fatale fu l’intervista. Carletto Carrassi, lo storico abusivo che presidia l’angolo tra via Montello e via Giulio Petroni il 17 agosto scorso è stato multato. Una di quelle sanzioni raccontate a decine dal nostro giornale: 5mila euro di multa e merce sequestrata. Una multa che quasi certamente non sarà mai pagata e la necessità di tornare a presidiare quell’angolo fin dal giorno dopo.

Sul banchetto dieci buste di fichi d’india già puliti, nient’altro. La sanzione arriva 9 giorni dopo aver raccontato come un’altra pattuglia della Polizia Locale avesse rilevato un incidente proprio davanti al suo tavolino senza intervenire.

Quel racconto ha evidentemente scatenato il “braccio violento della Polizia Locale”, che non dovrebbe conoscere tregua ed eccezioni. Il condizionale, però, è d’obbligo. Nel recente passato abbiamo raccontato che, nell’immaginario collettivo, il controllo agli abusivi sia percepito come occasionale e non frutto di una reale intenzione di applicare tolleranza zero.

Il vero problema è rappresentato dalla mancanza di alternative per gli abusivi, spesso pregiudicati, in là con gli anni, con più di una famiglia a carico, ai quali difficilmente le amministrazioni comunali rivolgono le proprie attenzioni.