foto di repertorio

Il 30enne Francesco Armigero è stato ucciso a coltellate ieri sera ad Acquaviva delle Fonti, l’omicidio si è consumato sulle scale del palazzo dove abitava con i figli e la nuova compagna, in via Monsignor Laera, 153. Armigero è stato colpito a morte da un fendente al culmine di un litigio, verso le 19:30.

Soccorso da un’ambulanza del 118, l’uomo è stato trasportato al Miulli di Acquaviva, dove è deceduto intorno alle 21; in via Laera sono intervenuti i Carabinieri. Le prime confuse voci sull’accaduto, che parlavano di un fermo della nuova compagna, si sono chiarite a distanza di ore. Nello stesso stabile di via Monsignor Laera, infatti, abita anche la ex moglie di Francesco Armigero, con cui i rapporti pare fossero tesi tempo e da cui si stava separando. La 28enne originaria di Sammichele di Bari è stata sottoposta a fermo e interrogata per ore, alla fine ha confessato.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, tutto sarebbe iniziato con un litigio fra la moglie non convivente di Armigero L.N, 29enne del posto, e l’attuale compagna della vittima P.A, 31enne di Bari. La moglie dell’Armigero avrebbe contestato al convivente della vittima un
rimprovero formulato da quest’ultima alla figlia minore della coppia. Si sarebbe, così, accesa un’animata discussione tra le due donne nella quale Armigero sarebbe intervenuto per separare le donne, venendo colpito dalla moglie, con un coltello da cucina, al lato destro del torace. La scena si consumata sul pianerottolo dell’abitazione di L.N., al piano terra dello stabile. La vittima, insieme alla nuova compagna, viveva invece al primo piano del medesimo edificio.

Il sequestro del coltello, i rilievi tecnici sul luogo del delitto, eseguiti da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari, insieme alle dichiarazioni raccolte, hanno permesso  di dare riscontro alla ricostruzione della dinamica e conferma in relazione alle responsabilità di L.N. Quest’ultima è stata tratta in arresto
per omicidio e, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Bari, tradotta presso la Casa Circondariale del Capoluogo.

Armigero non era un volto nuovo per le Forze dell’Ordine. Il padre Felice è ritenuto vicino ai clan La Rosa e Parisi; il fratello Michele, stato arrestato per l’omicidio del pregiudicato Giuseppe D’Aprile nel 2001 e diventato collaboratore di giustizia, ha accusato di usura il padre, la madre e l’altro fratello, Leonardo, portandoli a pesanti condanne.