Una coppia del Nordbarese, marito e moglie, sono stati condannati dal Tribunale di Bari rispettivamente alle pene di 12 anni e 3 anni di reclusione, i due sono stati ritenuti responsabili a vario titolo di violenza sessuale pluriaggravata e maltrattamenti sui figli minorenni di 5 e 9 anni.

Stando alle indagini dei Carabinieri, già dalla loro tenerissima età i due bambini,che sono affetti da problemi psichici, sarebbero stati indotti a compiere e subire atti sessuali, ad assistere ai rapporti dei genitori e certe volte anche coinvolti attivamente negli stessi, a guardare film pornografici e a subire quotidianamente maltrattamenti fisici, botte, schiaffi e morsi, e facendoli vivere in una condizione di scarsa igiene e non sana nutrizione. I piccoli sarebbero stati trattati come «oggetti», veri e propri «strumenti di piacere» nelle mani dell’uomo che li definiva «di sua proprietà», si legge nelle imputazioni.

I giudici hanno ritenuto il marito responsabile di violenza sessuale e dei presunti maltrattamenti, la donna solo di maltrattamenti mediante omissione, assolta per non aver commesso il fatto dagli abusi sessuali. Entrambi sono stati assolti “perché il fatto non sussiste» dall’accusa di corruzione di minorenni.

I coniugi sono stati arrestati nel novembre 2017, il marito in carcere e la moglie ai domiciliari. L’uomo si trova agli arresti domiciliari mette la donna, difesa dall’avvocato Giuseppe Arzillo, è libera. Tra le pene accessorie, all’uomo è stata sospesa la potestà genitoriale. La maggior parte delle condotte sarebbe stata opera del padre, «con il coinvolgimento morale» della madre, «la quale – si legge negli atti – non solo assisteva agli abusi sessuali plurimi commessi dal marito in danno dei figli, ma non si attivava in alcun modo affinché gli stessi avessero fine».