Picchiato perché di Bitonto. Il pestaggio avvenuto ieri sul lungomare di Palese vede come protagonista un ragazzino di 15 anni, finito in ospedale con il volto tumefatto e commozioni alla testa. Dopo l’appello del padre, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha chiamato Gennaro promettendogli giustizia.

“Ho chiamato il papà – dichiara il sindaco Antonio Decaro su Facebook – per assicurarmi della salute del ragazzo, e il sindaco di Bitonto per rimarcare l’amicizia tra le nostre due comunità. Non è con la violenza che si difende il buon nome della propria città. Azioni di questo tipo il nome di Bari lo calpestano, lo infangano”.

“Bari – prosegue – è una città che accoglie e che abbraccia, senza chiedere passaporti o certificati di residenza. E quello che avete fatto non ha a che fare né con l’orgoglio né con il senso di appartenenza. Quello che avete fatto ha solo un nome: bullismo. Il passatempo squallido dei vigliacchi, di quelli che sanno fare i duri contro un ragazzino inerme ma se la fanno sotto davanti a qualcuno due taglie più grosso. Ma sarete individuati e pagherete per quello che avete fatto. Nel frattempo, spero che i vostri genitori pensino ai loro errori, prima ancora che ai vostri. E sappiano rimediare più in fretta possibile”.

“Non esiste competizione, odio, razzismo o divisione tra le terre che rappresentano. Soprattutto se parliamo della Città metropolitana di Bari. Soprattutto se parliamo di Bari e Bitonto. Soprattutto ora, in questo momento politico e storico. Ne parlo oggi – scrive su Facebook il sindaco di Bitonto, Michele Abaticchio – perché è stato massacrato di botte un nostro concittadino da un branco a Palese, che potrebbe essere nato in qualunque parte del Mondo. La “scusa” dell’attacco di turno è che la vittima predestinata è bitontina. Ma sia chiaro che il branco avrebbe potuto trovare altre centomila scuse, pur di scatenarsi. Resterà alla storia solo la sua povertà d’animo, la sua rabbia, la sua vigliaccheria. Quattro contro uno. Ma quello rimasto a terra è quello che non ha bisogno né di scuse né di violenza. Aspetta solo di rivedervi difronte alla Giustizia delle autorità competenti”.