Esodo biblico dall’istituto alberghiero Perotti di Bari. Come recita il secondo libro della Bibbia, migliaia di anni dopo la fuga del popolo ebreo dall’Egitto, dal Perotti scappano i professori. Lo si deduce dalla pubblicazione dei trasferimenti. Un nutrito gruppo di essi ha ottenuto di andare in altra scuola. Per chi conosce le dinamiche scolastiche, il trasferimento viene concesso su domanda dell’interessato che, normalmente, lo chiede per avvicinarsi a casa.

Nel caso del Perotti, invece, succede una cosa insolita: molti dei professori in uscita si allontanano dalla propria residenza. Cosa c’è sotto? E come mai molti di loro sono addirittura i vetreani di quell’istituto? Cosa o chi li ha spinti a chiedere di andar via?

Siamo riusciti a sapere che tra chi ha chiesto il trasferimento dal Perotti c’è anche chi in passato è stato collaboratore della dirigente scolastica, Rosangela Colucci. Perché gli ex collaboratori hanno voltato le spalle alla Colucci? Che cosa succede all’alberghiero Pertti di Bari? Una prima risposta, anche dopo gli ultimi incresciosi fatti di cronaca, arriva da un comunicato firmato da Flc Cgil, Snals-Confsal e Federazione Gilda-Unams, che riportiamo di seguito.

IL COMUNICATO DEI SINDACATI – La contrattazione dell’IPSSAR “Perotti” è ormai avvitata su stessa, in una spirale che può apparire senza soluzione. Dapprima, una condanna per condotta antisindacale del Dirigente Scolastico e l’annullamento del contratto d’istituto, poi una sistematica dilazione dei tempi, ulteriori mancate risposte alla richiesta di documentazione avanzata dalla parte sindacale unitariamente e, infine, le corse al Pronto Soccorso che nuovamente interrompono tutto.

Vogliamo chiarire che queste Organizzazioni Sindacali hanno sempre, anche nell’ultimo incontro, cercato di trovare una soluzione per uscire dall’impasse in cui si trovano le relazioni sindacali e la contrattazione integrativa in maniera particolare, allo scopo di garantire il pagamento della retribuzione accessoria a docenti e ATA della scuola che hanno svolto lavoro aggiuntivo nel corso di quest’anno scolastico.

Molti sono ancora i profili che non ci convincono affatto nel contratto (e non solo nel contratto), tuttavia nell’ultimo incontro avevamo già deciso di soprassedere a tutte le lacune pur di chiudere a beneficio di quanti, in un modo o nell’altro, hanno svolto la propria attività ed ora è giusto siano rapidamente remunerati. Questa proposta aveva solo una condizione: che la Parte Pubblica e quindi il dirigente scolastico accettasse di sottoscrivere un’unica norma aggiuntiva con la quale si sarebbe impegnata a ricontrattare la parte normativa (peraltro, mai modificata nella proposta del D.S., nonostante l’annullamento del contratto da parte del Giudice
del lavoro) del contratto d’istituto all’inizio del prossimo anno scolastico con tempi più
ragionevoli e distesi.

Purtroppo, nell’occasione dell’ultimo incontro di contrattazione (insolitamente convocato di sabato mattina), non siamo nemmeno riusciti a formulare la proposta per via di un irragionevole scontro tra il D.S. e una RSU, svoltosi a latere della contrattazione integrativa, che ha condizionato il buon esito del nostro estremo tentativo. Non ci interessa indagare cause e colpe dell’accaduto in questo momento, anche se crediamo che chi porta la responsabilità della gestione delle istituzioni scolastiche debba sempre mostrare un plus di buon senso, tolleranza e accortezza nelle relazioni (anche sindacali) che, specie in una circostanza critica come questa, avrebbero consentito di chiudere un conflitto durato un lungo anno scolastico e consegnare a tutta la comunità scolastica uno straccio di contratto utile, se non altro, a consentire i pagamenti delle prestazioni aggiuntive.

Vogliamo tranquillizzare lavoratrici e lavoratori che, ad ogni buon conto, siamo nuovamente al lavoro per superare – con gli strumenti consentiti dalle norme – rapidamente questo nuovo ostacolo che si frappone alla chiusura del contratto d’istituto e garantire tutte e tutti nella percezione del salario accessorio, sperando poi di poter aprire una nuova e più edificante pagina di relazioni sindacali serene, civili e rispettose dei reciproci ruoli, a partire dal prossimo anno scolastico.