I giudici della Corte di Appello hanno assolto «per non aver commesso il fatto» Donato Telegrafo, 32 anni, accusato del tentato omicidio di Giuseppe Mercante, 66 anni, alias Pinuccio «U’drogat» ferito in via Nicolai il 22 agosto 2012, salvato dall’inceppamento della pistola.

Donato Telegrafo in primo grado era stato giudicato colpevole e condannato ad 11 anni di reclusione. Secondo l’accusa sarebbe stato lui il mandante del tentato omicidio di Mercante, uno dei padrini storici del quartiere Libertà. Il Tribunale ha anche ridotto la condanna inflitta al termine del primo grado a Tonino Rizzo, 35 anni, che dovrà scontare un periodo di detenzione di 11 anni e 8 mesi.

Confermata la condanna, invece, per Arcangelo Telegrafo, 28 anni, detto Angioletto, fratello di Donato, ritenuto l’esecutore materiale dell’agguato. Donato e Arcangelo sono i figli di Nicola Telegrafo, morto in carcere nel 2004 a 35 anni per una grave malattia. Tonino Rizzo, invece, è il nipote di Nicola Rizzo, assassinato il 5 dicembre del 2012.

Le due famiglie, i Telegrafo e i Mercante, per 12 anni sono stati teatro di scontri di mafia con agguati, sfide rusticane e offese che potevano essere lavate solo col sangue. La faida ha inizio a partire dal settembre del 2005 con l’omicidio di Amleto Mercante, 48 anni, fratello di «Pinuccio il drogato», giustiziato secondo gli inquirenti per aver preso a schiaffi proprio «Dino» Telegrafo.

Nell’agosto del 2012, secondo gli inquirenti Donato Telegrafo avrebbe affidato a suo fratello «Angioletto» e all’amico Tonino Rizzo, il compito di togliere di mezzo «il drogato». Ad aprire il fuoco sarebbe stato Arcangelo seduto sulla parte posteriore di uno scooter condotto da Rizzo. Quel pomeriggio di agosto del 2012, Giuseppe Mercante, era fermo tra via Brigata Regina e via Nicolai, davanti a una pescheria. Era uscito di galera a metà del mese di aprile, dopo avere scontato una condanna definitiva per contrabbando di sigarette.

Secondo la ricostruzione degli investigatori della sezione Criminalità organizzata della Mobile, guidati dal vice questore aggiunto Filippo Portoghese, ad aprire il fuoco è stato Arcangelo Telegrafo, la pistola però si è inceppata. Tonino Rizzo, alla guida dello scooter, e Telegrafo sarebbero scappato nel sottopassaggio di via Brigata per risalire lungo viale Pasteur. I due giunti in contrada Barcato, nelle campagne di Monopoli, ospiti di due sorelle, conoscenti di Rizzo vennero raggiunti poco dopo da Donato Telegrafo, preoccupato di incorrere nelle ire del gruppo Mercante, da cui è partita una guerra fatta di colpi di pistola vicino alle case della famiglia Telegrafo.