Sequestrati dispositivi informatici utilizzati per archiviare materiale pedopornografico. L’operazione del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni è nata in Veneto e ha interressasto tutto il territorio italiano compreso Bari e provincia.

In totale sono stati perquisiti 10 utenti KIK, un’applicazione di messaggistica, tramite la quale si scambiavano video e foto pornografiche di minori.  per detenzione di materiale pedopornografico.

Le conseguenti attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, hanno consentito di addivenire alle reali identità degli stessi. Sono stati individuati 10 soggetti, di cui 1 minorenne, residenti in diverse regioni italiane che si sono procurati consapevolmente e/o hanno ricevuto sulla citata piattaforma materiale illecito.

Gli investigatori veneti hanno quindi richiesto e ottenuto dall’Autorità Giudiziaria appositi decreti di perquisizione, eseguiti nella giornata del 14 maggio nelle province di Venezia, Verona, Vicenza, Roma, Bari, Agrigento, Cremona, Alessandria, Pescara dai Compartimenti di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, Bari, Milano, Pescara, Palermo e Venezia.

Le attività di perquisizione, anche informatica, effettuate dal personale della Specialità e coordinate dal Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno fornito riscontri ampiamente positivi, consentendo di appurare il coinvolgimento di gran parte dei soggetti individuati nel corso delle indagini.

Nell’ambito dell’operazione, a seguito delle evidenze telematiche acquisite, sono stati inoltre arrestati un 22enne residente nella provincia di Vicenza e un 47enne residente nella provincia di Alessandria.

Al termine dell’attività è stato posto sotto sequestro, a disposizione dell’A.G. procedente, un cospicuo numero di dispositivi informatici utilizzati dai soggetti per l’archiviazione e la veicolazione dei files immagine e video di natura pedopornografica.