Una fonte d’acqua limpida con vegetazione rigogliosa dove uomini e animali possono vivere in pace. Questo è quanto ci viene in mente quando pensiamo a un’oasi. Ma di certo, guardando le foto dell’oasi faunistica del giardino comunale ‘Arena Paradiso’ di Noicattaro, da ieri a tutto si pensa fuorché a un posto dove possano vivere in serenità gli animali.

Conigli in parte mangiati, carcasse bruciate, volatili costretti a fare il nido in cassette di plastica e un laghetto verosimilmente abbandonato dove dall’acqua limpida si è passati a quella stagnante.

Abbiamo chiesto spiegazioni al sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato. “Dal sopralluogo abbiamo appreso che alcuni animali dell’oasi sono stati sbranati da gatti e cani randagi. Purtroppo un dipendente comunale, che di solito non si occupa di accudire la fauna del parco, ha pensato di eliminare le carcasse bruciandole”.

Il Sindaco intende andare a fondo sulla vicenda, avendo già interessato la responsabile del settore affinché possa essere avviata un’indagine interna per capire cosa sia realmente successo ed eventualmente provvedere con un procedimento disciplinare. Sul posto, infatti, si è recato un vigile urbano per relazionare sull’accaduto.

“Come capita in tutti i parchi, molti degli animali che vivono nell’oasi di Noicattaro sono stati lasciati lì da famiglie stanche o impossibilitate a mantenerli. Ma non per questo – ci ha spiegato il sindaco Innamorato – gli esseri viventi che popolano l’oasi vengono abbandonati. C’è un veterinario convenzionato con il Comune che si occupa della cura degli animali e un custode che vive all’interno dell’oasi e che può intervenire a qualsiasi ora della notte”.

“A breve faremo una convenzione con Anpana, l’associazione che si occupa della cura degli animali e dell’ambiente, che ha più competenze in merito. Questo – conclude il Sindaco – lo stiamo facendo per migliorare le condizioni di vita degli animali. Sarà prevista la ristrutturazione dell’intera oasi con nuove gabbiette e con la costruzione di una nuova vasca per le tartarughe”.