Il candidato sindaco Antonio Decaro non pronuncia mai il nome della preside, facendo credere quasi di non conoscerla. Lei, invece, Rosangela Colucci, tira fuori dal cilindro una replica da premio oscar (a fondo pagina ndr.). La preside dell’istituto superiore Perotti e reggente della media Amedeo d’Aosta non ha scritto la lettera con cui chiede il voto ai genitori dei suoi alunni. Lettera con tanto di santino allegato.

Siamo curiosi di conoscere il nome di chi si accollerà una simile responsablità. Nessun reato, s’intende, ma un comportamento indegno, soprattutto perché tenuto nella più sacra delle istituzioni laiche: la scuola. E chi si è impadronito del cellulare della preside Colucci per inviare sui gruppi WhatsApp del Perotti il fac simile della scheda elettorale? Per esempio nel gruppo “Noi del Perotti”? Si tratta della stessa mano misteriosa che ha scritto la lettera per chiedere il voto ai genitori? E di chi è la scrittura all’inizio della lettera? Chi ha falsificato la firma del capo d’istituto?

Eppure il sindaco uscente e la preside si conoscono bene, eccome se si conoscono, tanto che per l’arrivo delle Frecce Tricolori a Bari è stato chiesto proprio al Perotti, l’istituto della Colucci, di preparare la torta per accogliere i piloti della pattuglia acrobatica nazionale. La preside Colucci conosce anche molto bene il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Camalleri, sempre presente alle iniziative del Perotti. E quindi almeno un altro paio di domande nascono spontanee. Ha procedimenti disciplinari aperti la Colucci o ne ha avuti? E che fine hanno fatto?

In conclusione, foto di rito ce ne sono a profusione, non solo di gruppo, ma anche a due, con Decaro e Colucci, uno dei candidati da cui ci si aspetta molto, proprio per il suo ruolo pubblico, tradito dalla lettera rivolta ai “cari genitori” degli alunni.

LE PRECISAZIONI DELLA PRESIDE ROSANGELA COLUCCI RIPORTATE DA ALCUNI QUOTIDIANI  – “Sono profondamente dispiaciuta per la strumentalizzazione che viene fatta in queste ore sull’attribuzione alla mia persona di una lettera consegnata alle famiglie dei miei studenti. Preciso che tale iniziativa non è stata in alcun modo concordata, né autorizzata da me. Se qualcuno l’ha messa in atto ha oltraggiato la mia persona e l’istituzione Scuola. Chi mi conosce sa che mai avrei potuto dare il mio assenso una operazione del genere dalla quale prendo nettamente le distanze. Del resto alle scorse elezioni del 2014 la mia candidatura non ha mai interferito con la mia professione di dirigente scolastica”.