Il consigliere comunale Lino Lanera, quello con “delega al personale”, entra in gamba tesa nella questione della lotta interna alla Polizia Locale di Adelfia. L’imprenditore Lanera, lo stesso che ha fornito gli infissi per un valore di 10mila euro alla ditta appaltatrice impegnata nella ristrutturazione di un’opera pubblica, una settima fa avrebbe convocato il maresciallo Giuseppe Distinto.

Quest’ultimo, lo ricordiamo, è il maresciallo speronato mentre era nell’auto di servizio dal collega Vito Panarelli, anch’egli mareciallo e a bordo di un’altra auto della Polizia Locale. Successivamente entrambe le auto erano state messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dall’episodio sono passati 26 giorni, ma non si sa nulla sulle conseguenze di quell’assurdo gesto. Ai due fu ritirata l’arma, a detta di molti in maniera impropria, ma né lo speronato né lo speronatore sono stati sospesi dal servizio in via precauzionale.

Le voci corrono alla velocità della luce e a quanto pare la convocazione in azienda sarebbe stata di carattere personale. Il Sindaco di Adelfia, Giuseppe Cosola, infatti, non ne sarebbe stato a conoscenza. I contenuti di quel lungo discorso tra Lanera e Distinto sono riservati, ma sembra che il consigliere comunale abbia suggerito al maresciallo della Polizia Locale di cambiare mansione e ufficio e lo abbia fatto per il suo bene. Il Consiglio comunale, quantomeno la maggioranza del governo cittadino, è a conoscenza dell’iniziativa del collega?

Sempre a detta delle stesse voci, la proposta sarebbe stata rispedita al mittente in maniera risoluta. Intanto proseguono parallelamente le due indagini sulla vergognosa faccenda: l’inchiesta interna avviata della Polizia Locale e quella non ancora ufficiale portata avanti dai Carabinieri della locale stazione. Nel primo caso uno dei tre componenti della commissione individuata è Marco Zatelli, comandante della Polizia Locale, purtroppo principale responsabile della opinabile gestione del Corpo, essendone il responsabile e avendo deciso, per esempio, di mettere insieme in servizio i due marescialli la mattina del primo maggio, pur conoscendo i trascorsi tra i due.

La seconda indagine, invece, pare sia in una fase di stallo, in quanto i Carabinieri non avrebbero avuto ancora modo di ascoltare tutti i protagonisti della vicenda. Di sicuro hanno avuto modo di raccontare la propria versione dei fatti sia il maresciallo speronato, Giuseppe Distinto, che Paola Tanzi, uno dei colleghi in servizio quella mattina.

Il primo cittadino, dal canto suo, è sempre più convinto che le carte debbano essere portate in Procura. Chi vivrà vedrà, con la speranza di non vedere la cosa dissolversi in una bolla di sapone in virtù del pesante danno arrecato all’immagine del Corpo della Polizia Locale e a tutta la comunità adelfiese.