La Guardia di Finanza è ormai di casa nel palazzo della Regione Puglia di via Gentile. Le innumerevoli visite sono per l’acquisizione di ulteriori documenti per accertare gli affidamenti legali e fiscali alla società romana Cles Srl. Nel mirino della Finanza, secondo quanto appreso da un quotidiano locale, sono finite le proroghe del servizio dato alla società, il bando fotocopia, l’annullamento di quello ritenuto illegittimo e un presunto caso di parentopoli.

Ma facciamo un passo indietro. Nel 2016 la Regione pubblica un bando per servizi legali, fiscali e formativi per una somma di 192mila euro e una durata di 12 mesi. Bando vinto dalla società Cles Srl. Alla scadenza, nel gennaio 2018, viene pubblicato un secondo bando per assistenza e consulenza tecnico-giuridica, ma di 1,2 milioni di euro dalla durata di 4 anni, sempre vinto dalla Cles. Inoltre, sempre a gennaio 2018, esce un bando fotocopia però di 1,1 milioni di euro.

La società palermitana arrivata seconda nel bando da 1,2 milioni di euro ha sostenuto che la Cles non avesse i requisiti per vincere, ottenendo ragione dal Tar sia in primo che in secondo grado. Nonostante questo, per riuscire a salvare la Cles, la Regione ha prorogato l’affidamento con determine dirigenziali dichiarando che, tolto il servizio, ci sarebbero stati dei disservizi amministrativi. Affidando così nuovamente il servizio a Cles srl per 4 mesi a un costo di 66mila euro. Il bando però, dichiarato non valido dal Tar, è stato annullato dalla Regione solo dopo la visita della Guardia di Finanza.

Ma perché indire un bando per dare a una società esterna un servizio di cui la Regione già dispone internamente? Secondo la Guardia di Finanza potrebbe trattarsi di un caso di parentopoli in quanto, subito dopo la vittoria degli appalti incriminati, 3 figli di attuali ed ex dipendenti dell’ente, sono stati assunti dalla società romana. I nomi sono già finiti nel fascicolo.

Non si esclude che, come per le altre inchieste che pendono sulla testa del palazzo di via Gentile, anche questa non possa diventare anche penale per i troppi punti oscuri dell’intera vicenda.