La domenica di sangue sulle strade del Barese, col tributo pagato al prezzo altissimo di due giovani vite spezzate e una terza ancora in pericolo, deve fare i conti con le polemiche feroci provocate da alcuni commenti postati su facebook. Una donna, poi qualificatasi come infermiera del 118, si è infatti lasciata andare a considerazioni sull’accaduto, scrivendo “Drogati e con un tasso di alcolemia altissimo, ma perché correre”, aggiungendo poi: “Quando vai e trovi bottiglie di liquore in macchina, due ragazzi morti sul colpo e il terzo portato in codice rosso al Policlinico operato in urgenza la notte e in Rianimazione che lotta tra la vita e la morte se scrivo perché le so. Mi dispiace per i due esseri umani e per i loro genitori, ma la vita è un dono di Dio e il tasso di alcolemia era altissimo”.

Accolte come infelici opinioni personali, la donna è stata apostrofata pesantemente dagli altri utenti, ma la discussione è peggiorata quando lei stessa si è manifestata come un operatore del servizio di emergenza-urgenza. Ciò che non è ancora chiaro è la sua presenza o meno sul luogo della tragedia.

Se quanto scritto dall’infermiera corrispondesse al vero, infatti, ci sarebbe da verificare la possibile violazione della privacy, come fatto notare dagli altri che hanno partecipato alla discussione, invitando i familiari delle vittime a sporgere denuncia.

Sull’accaduto sono in corso accertamenti, ma la vicenda pare non sia stata presa bene neanche dalla maggioranza degli operatori del 118, preoccupati da questo tipo di atteggiamento che indispone pericolosamente gli utenti nei confronti di chi indossa la divisa arancione, già troppo spesso bistratta, come dimostrano le ripetute aggressioni subite durante gli interventi di soccorso.