L’agguato in cui fu ucciso per errore Giuseppe Mizzi fu pianificato la mattina stessa del delitto, poco tempo per ritenerlo un omicidio premeditato.

Queste sono le motivazioni della sentenza con le quali la Corte di Assise di Appello di Bari spiega la decisione presa ad ottobre di ridurre dall’ergastolo a 20 anni di reclusione la condanna inflitta nei confronti del boss del clan Di Cosola di Bari Antonio Battista, mandante dell’agguato.

Il 38enne Giuseppe Mizzi fu freddato nel quartiere Carbonara di Bari la sera del 16 marzo 2011, giorno di cui oggi ricorre l’ottavo anniversario, celebrato questa mattina con una commemorazione alla presenza di istituzioni e familiari della vittima innocente di mafia.

Per i giudici della Corte di Assise di Appello di Bari, il lasso di tempo tra la decisione di Battista di commissionare l’omicidio e l’agguato stesso fu troppo breve per configurare la premeditazione. Valutazione che la Procura generale di Bari ha impugnato.