Lascia stare le ragazze, sennò ti mettiamo…”. Il consiglio telefonico del protettore dopo la nostra visita al 56 di via Giulio Petroni, ci ha spinto a rivolgere a chiunque, anche a lui, un appello: “Se fai sesso con uno sconosciuto usa sempre il preservativo”.

Una raccomandazione attualissima se si considera che ogni anno circa 150 pugliesi scoprono di aver contratto l’HIV. Un’infezione che nella nostra regione colpisce prevalentemente soggetti giovani e stranieri residenti. Nel 2015, il 16 per cento delle nuove diagnosi ha riguardato soggetti di età inferiore ai 25 anni e l’incidenza fra gli stranieri residenti è risultata di 24,6 per 100mila.

Sandra, così si fa chiamare la prostituta curvy in servizio al civico 56 di via Giulio Petroni, è chiara: “Cinquanta euro per una cosa con calma” e 20 euro in più per godere di sesso orale scoperto fino alla fine. Abbiamo preso appuntamento e seppure la spagnola non ci ha aperto la porta, appena dopo le scale a sinistra, proprio dove alcuni mesi fa avevamo messo in fuga altre prostitute, ci è sembrato doveroso lasciare un biglietto con annesso preservativo attaccato alla pulsantiera del citofono.

Un invito a lei, ai clienti e a chi ha chiamato ieri sera al telefono per minacciarci: “Usate sempre il preservativo”. Comincia così la nostra campagna: “Porta un condom a chi fa sesso non protetto con gli sconosciuti”. Fatta salva la propria salute, resta il problema vissuto dagli inquilini dello stabile.

Una signora si è persino ritrovata fuori dalla porta di casa un cliente che voleva prestazioni sessuali. E poi chiasso, un continuo viavai fino a notte fonda e frequentazioni poco raccomandabili all’interno dell’androne. L’ultima volta la padrona dell’abitazione trasformata in casa chiusa aveva assicurato un intervento risoluto. Ci risiamo. Casa chiuse sì, case chiuse no. Il dibattito è apertissimo. In questo caso ci limitiamo a prendere atto di quanto succede al 56 di via Giulio Petroni e in centinaia di altra case baresi.