Il giallo sull’eredità della famiglia Lacarpia di Gravina si arricchisce di un nuovo colpo di scena. Vito, uno degli 11 figli di Antonietta e Michele, il 15 dicembre scorso si reca per l’ennesima volta da don Saverio Ciaccia per chiedergli di mettere pace in famiglia. Secondo quanto denunciato ai Carabinieri del paese da Vito, ancora con la tunica addosso il sacerdote, con uno schiaffo, gli avrebbe fatto volare il cellulare dalla mano, facendolo finire rovinosamente per terra. A quel punto, sempre secondo la denuncia dell’uomo, il fratello del sacerdote, lo avrebbe bloccato tenendogli le braccia, mentre don Saverio, seduto in ginocchio sulla sua pancia, lo aggrediva.

I medici del Pronto Soccorso dell’ospedale della Murgia, a cui Vito Lacarpia si è rivolto, lo hanno giudicato guaribile in 15 giorni, riscontrando due costole lesionate, altre due incrinate, e l’occhio destro tumefatto. Dal canto suo il sacerdote, raggiunto al telefono, smentisce di essere stato presente al momento dell’aggressione, denunciato a sua volta Vito Lacarpia per essersi inventato tutto. Alle Forze dell’Ordine – secondo quanto ci riferisce – il sacerdote avrebbe fornito anche il video delle telecamere del circuito di sorveglianza di cui è dotata la chiesa.

La presunta aggressione è solo l’ultimo episodio di una storia che va avanti da 14 anni. La signora Antonietta, 86 anni, e 10 dei suoi 11 figli sostengono fin dal principio che don Saverio Ciaccia li abbia raggirati, facendo in modo che 1 milione di euro della proprietà familiare fosse unicamente intestato a Roberto Lacarpia. Carte bollate, gesti eclatanti e udienze in Tribunale non sono ancora servite a fare chiarezza sulla vicenda.

“Hanno tenuto me, mio marito e mia figlia Anna chiusi a chiave nello studio del nostro primo legale fino a mezzanotte – racconta Antonietta -. Il sacerdote, che redigeva la scrittura privata, senza che l’avvocato proferisse parola, continuava a ripetere che se non avessimo firmato avremmo subito il sequestro dei nostri beni. A quel punto, sotto pressione e obbligati a farlo, abbiamo firmato quella scrittura che di fatto ha sancito l’inizio del periodo più drammatico della nostra famiglia”. “Ho fatto solo da pacere – replica don Saverio – non avrei mai immaginato si sarebbe arrivato a tanto”.

Nel frattempo i Lacarpia hanno cambiato quattro avvocati per essere venuto meno il rapporto fiduciario. “Abbiamo speso più di 60mila euro in parcelle legali – dice sconsolata Antonietta – ma non abbiamo mai avuto l’impressione che quegli avvocati tentassero di difenderci come avremmo voluto, per esempio facendoci ascoltare dai magistrati che si sono occupati delle nostre vicende legali”.

L’eredità dei Lacarpia è diventata un caso, tanto da finire in diretta su Canale5. “Non sappiamo più a chi rivolgerci – incalza Antonietta – voglio solo giustizia, e se davvero don Saverio aveva intenzione di fare da pacere, può ancora farlo dicendo come sono andanti davvero i fatti quella sera del 7 novembre 2005”.