“Non credo che l’operato di don Saverio Ciaccia sia stato mosso da interesse, ma sono certo che abbia agito per fare da pacere in una situazione delicata come l’eredità”. Sul caso della famiglia Lacarpia interviene anche il monsignor Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Altamura, Gravina e Acquaviva.

“Quando in una delle famiglie appartenenti alla parrocchia succede qualcosa che può creare scompiglio, è normale – dice il Vescovo – che il sacerdote intervenga per pacificare tutto. Io credo alle parole e alla buona fede di don Saverio e sono certo che non abbia ricevuto alcuna ricompensa”.

La famiglia, capeggiata dalla signora Antonietta, accusa don Saverio di averli raggirati la sera del 7 novembre 2006 dove, tramite una scrittura privata, veniva lasciato in eredità a uno degli 11 figli della donna ben un milione di euro. Scrittura alla quale il parroco ha fatto da garante. Ma secondo il Vescovo e don Saverio, era semplicemente un accordo che al momento metteva pace tra le parti e che sarebbe poi dovuto essere discusso davanti a un notaio.

Sono molte le vicende che poi si sono susseguite dopo il famoso accordo. Vito Lacapria ha denunciato don Saverio e il fratello del parroco per un’aggressione che sarebbe avvenuta il 15 dicembre scorso. “Non credo all’accusa che viene rivolta a un uomo di chiesa di ben 75 anni – afferma il vescovo Ricchiuti -. Ormai è diventato l’unico bersaglio di questa vicenda. In più questa famiglia sta creando scompiglio nella nuova comunità seguita da don Saverio con sceneggiate che interrompono anche la messa”.

“Per una mia convinzione – conclude il Vescovo – non interferisco mai in questioni ereditarie perché il più delle volte lacerano un’intera famiglia. Don Saverio se l’ha fatto era solo per pacificare gli animi”.