Questa mattina a Bari la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale della custodia in carcere, emessa dalla Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone. Si tratta di Francesco Mastrogiacomo, 29 anni, detto “u grec”, Francesco Gismondo, 22enne, Tommaso Giuseppe Petrone, di 29 anni e Saverio De Santis, 31 anni, detto Gigione, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di estorsione pluriaggravata, ritenuti componenti dell’articolazione del clan Strisciuglio operante al quartiere San Paolo di Bari.

Le indagini sono state avviate dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile nel novembre scorso, a seguito delle dichiarazioni di un imprenditore che, convocato in Questura, ha confermato di essere stato oggetto di richieste estorsive. In particolare la richiesta, effettuata alla fine dell’agosto scorso, è stata formulata attraverso una esplicita pretesa di denaro da parte di Francesco Mastrogiacomo e Saverio De Santis.

Incontrato l’imprenditore nel loro quartiere generale, hanno imposto allo stesso il versamento della somma di 2500 Euro, poi diventata di 1500, quale “contributo per aiutare gli amici detenuti” e quale “pensiero per gli amici”.  All’iniziale tentativo di resistere alla pretesa di denaro da parte dell’imprenditore, gli estorsori hanno affermato che “non era l’unico a dover pagare” e che tutti i commercianti del quartiere stavano pagando.

La dazione della somma di denaro è avvenuta in tre trance di 500 euro ciascuna, nel corso della prima settimana dello scorso mese di settembre, nelle mani dello stesso Mastrogiacomo, di Francesco Gismondo e di Tommaso Giuseppe Petrone.

Lo scorso mese di novembre la Squadra Mobile, nell’ambito di servizi mirati e ritenendo in atto un tentativo di estorsione nei confronti dell’imprenditore, lo ha sentito e questi ha confermato la richiesta estorsiva subita alla fine del mese di agosto ed una “visita” ricevuta i primi giorni di novembre da parte di due soggetti che lo avevano invitato a recarsi nuovamente dal Mastrogiacomo. Ha anche dichiarato di non aver denunciato immediatamente l’estorsione dei primi di settembre, convinto che non ne avrebbe ricevute altre.

Sulla scorta degli elementi acquisiti e riferiti dalla Squadra Mobile, la locale Direzione Distrettuale Antimafia prima, ed il Giudice per le Indagini Preliminari dopo, hanno ritenuto esistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli odierni arrestati in ordine alla commissione del reato di concorso in estorsione, aggravata da più persone riunite, posta in essere da persone facenti parte di un sodalizio mafioso e con l’uso del metodo mafioso.
Il provvedimento è stato eseguito in carcere nei confronti di Mastrogiacomo, De Santis e Gismondo, in libertà nei confronti di Petrone.